La rivolta dei mercati caos e barricate di rifiuti
Roghi. Rivolte della gente che rovesciano i cassonetti in strada. Tram bloccati a causa dei rifiuti sui binari. Senza contare quell’odore fetido di immondizia macerato al sole che si mischia a quelli bruciati durante la notte. Un plot di ordinaria follia e degrado che si ripete ormai ogni giorno tra rassegnazione e disperazione. È questa ormai l’immagine della città in questo ultimo scorcio di luglio. Nella notte invece 22 interventi dei vigili del fuoco per spegnere roghi di rifiuti tra la città e la provincia. E ieri mattina la rivolta si scatena in due luoghi simbolo della vita di Napoli: al mercato della Pignasecca e in quello di Porta Nolana. Commercianti che da giorni non riescono a lavorare e cittadini esasperati scendono in strada per menare all’aria cassonetti e buttare in strada i sacchetti. Per bloccare il traffico e costringere i bobcat dell’Asìa ad intervenire. È l’unico modo per smuovere le acque se da tre giorni la spazzatura non viene raccolta per l'agitazione dei dipendenti della «Lavajet» che non hanno riscosso la quattordicesima. «Non tollereremo alcun tipo di abuso e atteggiamento che non porti al rispetto dei contratti di lavoro. La legalità è al primo posto», avverte il sindaco Luigi de Magistris. Poi aggiunge: «C'è un'ordinanza del sindaco che va rispettata. La questione Lavajet è stata dipanata ieri sera durante una riunione con il vice sindaco Tommaso Sodano il quale ha annunciato un accordo che prevede, per lunedì, il pagamento delle spettanze. Questione di ore e i dipendenti dovrebbero riprendere la raccolta. Si vedrà. Ma ieri deve intervenire l’Asìa per evitare che la situazione precipiti. Alla Pignasecca come a Porta Nolana dove viene messa in scena un’analoga protesta in corso Garibaldi, nei pressi del terminal della circumvesuviana. Qui l'immondizia riversata in strada impedisce il passaggio di un tram causando prevedibili ripercussioni del traffico nell'intera zona. È il caos. Tra automobilisti e passeggeri imbufaliti mentre i clochard e i barboni che vivono nei pressi della stazione rovistano tra i rifiuti per trovare qualche cencio da rivendere nel marcato della disperazione. Scene di degrado. Ovunque. Con i passanti diretti alla Circumvesuviana con mascherine per non respirare l'odore nauseabondo di pesce marcio al corso Garibaldi. Camorra? Clan dietro le rivolte come andava dicendo qualcuno nelle settimane passate? «Esasperazione, solo esasperazione», secondo la commissione d’inchiesta dei rifiuti che una decina di giorni fa chiese lumi in tal senso ai vertici di forze dell’ordine e della magistratura di Napoli. Solo esasperazione e rabbia, confermarono quest’ultimi. Come non crederci? Ieri l’olezzo dell'immondizia era reso ancor più terribile per i residui del pesce lasciati dagli operatori del vicino mercato rionale di Porta Nolana. Rifiuti che nei giorni scorsi non sono stati ritirati. La scena - racconta il presidente del Centro Commerciale di Confcommercio «Passeggiata Garibaldi», Mauro Pantano - era da film: tutti cercavano di coprirsi naso e bocca con un indumento per cercare di filtrare l'aria. Persino i vigili hanno adoperato le mascherine mentre tentavano di coordinare gli automobilisti nella gimcana dei rifiuti, che nel frattempo erano tranquillamente schiacciati dalle auto che continuavano la propria marcia». «In un territorio che prolifera di prostitute a tutte le ore del giorno, - sottolinea il presidente di Confcommercio Pietro Russo - barboni e disperati buttati per terra con birra e vino che inscenano mercatini di merce raccolta tra i rifiuti e quant'altro si possa immaginare è veramente difficile fare impresa». «Ho chiesto un’ordinanza sindacale per regolamentare l'area mercatale doi Porta Nolana con orario di vendita fino alle 14. Questo consentirebbe all'Asìa, così come sperimentalmente è già accaduto in altri periodi, di organizzare un prelievo pomeridiano», spiega il presidente del Consiglio provinciale di Napoli, Luigi Rispoli. Il paradosso di questo torrido luglio: ridurre gli orari di vendita dei due mercati storici di Napoli.