Sito di stoccaggio in via Brin Rifiuti al posto degli immigrati
«Più andiamo avanti nel rendere Napoli indipendente nello smaltimento rifiuti più ci sono interferenze e sabotaggi al nostro piano. Ma vinceremo noi e la città sarà liberata». Il sindaco Luigi de Magistris aggiorna il piano anticrisi e svela la località del quarto sito di stoccaggio - via Brin - da dove i rifiuti verranno imbarcati per un paese estero a partire da settembre. «Da alcuni giorni eravamo al lavoro per individuare siti di stoccaggio provvisori - spiega de Magistris - che ci consentissero di allocare la spazzatura, sia quella in giacenza adesso, sia successivamente l’indifferenziato». Il sindaco e il suo vice Tommaso Sodano si sono imbattuti quasi per caso in questa nuova location dove accatastare la monnezza: «Durante le verifiche abbiamo scoperto questo capannone, in via Brin, dove vivevano, da 15 mesi, 150 immigrati in condizioni ai limiti dei diritti umani. Gli immigrati sono stati trasferiti in altre strutture cittadine in via Don Bosco, in via Leopardi, nel quartiere Fuorigrotta, e in via Verticoeli e ora qui dopo una serie di lavori ci faremo il sito di trasferenza». Il paese delle destinazione finale dei rifiuti - 5000 tonnellate al mese con una nave a settimana all’inizio poi la frequenza diminuirà man mano che la crisi andrà risolvendosi - sarà svelato ad accordo firmato «cosa che accadrà in settimana, perché c’è gente che mira - insiste il sindaco - a disturbare e a distruggere il nostro lavoro. Una volta firmato l’accordo dirò di che paese si tratta. Posso dire da subito che risparmieremo molti soldi. Napoli pagherà meno per mandare i rifiuti all’estero di quanto non faccia adesso nei trasferimenti interni». Il sindaco lancia al riguardo un messaggio: «Quando saremo fuori dall’emergenza dovremo riflettere, studiare e capire come mai per tanti anni si è consentito che si spendessero tanti soldi. Ingrossando appalti e ditte da monitorare». Un mondo sempre in tempesta quello dei rifiuti napoletani. De Magistris allora lancia un secondo messaggio: «Il Comune onora i contratti e i lavoratori devono fare il proprio dovere» così commenta lo stato di agitazione dei dipendenti Lavajet che ha ulteriormente rallentato le operazioni di raccolta dei rifiuti. Il Comune - questo il ragionamento - rispetta i diritti di tutti - quelli dei lavoratori ma anche e soprattutto quelli dei napoletani che vogliono una città pulita. Sabotaggi o ricatti in casa propria non ne accetterà ed è pronto a reagire in caso di nuove improvvise agitazioni. La cifra politica del piano anticrisi sta in questa affermazione del sindaco: «Con il nuovo sito di stoccaggio chiudiamo il ciclo dei rifiuti in città: dalla raccolta allo sversamento controlleremo tutto noi e le forze dell’ordine». Piano articolato che naturalmente guarda oltre la contingenza attuale. «Non servono termovalorizzatori e non saranno aperte discariche: per rendere Napoli autonoma si può fare e si farà tutto sul nostro territorio con il sistema navi, impianti di compostaggio, siti di stoccaggio provvisorio e differenziata, la città sarà resa finalmente autonoma». Quindi il cavallo di battaglia, la differenziata, entro il primo settembre saranno 500mila i napoletani raggiunti dal porta a porta poi isole ecologiche in tutti i territori come punti di raccolta per testare la mobilitazione e la sensibilità dei napoletani sulla materia. Anche una parte dei Quartieri Spagnoli sarà coinvolta nell’estensione della raccolta porta a porta, L’area dei Quartieri Spagnoli sarà quella di San Ferdinando, per 7390 abitanti coinvolti. Le altre zone nelle quali partirà il porta a porta a settembre sono: Agnano, Posillipo, Vomero, Barra, Ponticelli, Scampia e Lieti, un'area dei Colli Aminei. Nell’immediato, vale a dire entro i prossimi due mesi Napoli avrà uno Stir dedicato: «L’obiettivo è questo - spiega Sodano - e le trattative con la Provincia sono in stato avanzatissimo». L’impianto dovrebbe essere quello di Tufino. «Poi puntiamo ad avere - ribadisce il vicesindaco - due impianti di trattamento a freddo dei rifiuti». Questa la filiera dei rifiuti di cui sarà dotata la città «fino a quando sarò io sindaco».