Decreto, i pm non mollano «L’ultima parola al Csm»

1 giugno 2008 - Giuseppe Crimaldi
Fonte: Il Mattino

La posizione dei pubblici ministeri napoletani non cambia, neanche dopo l’affondo di Berlusconi e dopo la presa di distanza del procuratore Lepore dalle critiche avanzate al governo, come riferito ieri dal «Mattino». All’indomani delle dichiarazioni del presidente del Consiglio, che venerdì ha ribadito che il decreto sull’emergenza rifiuti è «pienamente legittimo» non presenta profili di incostituzionalità e dunque non si cambia, la gran maggioranza dei magistrati inquirenti che hanno firmato un documento chiedendo l’intervento del Consiglio superiore della magistratura resta sulle proprie posizioni. La «superprocura» di Giovandomenico Lepore, intanto, continua a raccogliere i fascicoli d’indagine che ipotizzano reati in materia ambientale provenienti dalla Campania. Il numero è destinato a salire. Se fino a ieri, infatti, i dossier erano arrivati a quota 1500, c’è da aspettarsi che alla riapertura degli uffici giudiziari - martedì - la cifra salga. La previsione della Procura di Napoli ipotizza un numero: alla fine, all’attenzione dei 12 pm della sezione Ecologia, coordinata dal procuratore aggiunto Aldo De Chiara finiranno ben 2000 fascicoli. Nei giorni scorsi il procuratore Giovandomenico Lepore ha partecipato a una riunione operativa presso il ministero della Giustizia. Riunione «tecnica», nel corso della quale sono stati studiati gli aspetti concreti che riguardano l’attuazione delle nuove norme contenute nel decreto numero 90 varato a Napoli dal primo Consiglio dei ministri. Ma i presunti profili di incostituzionalità di questo decreto tengono ancora banco nel dibattito che investe i magistrati. «Un provvedimento - commenta Pina Casella, segretario distrettuale di Unità per la Costituzione - che desta oggettiva e grande perplessità nella parte in cui istituisce una superprocura e di un tribunale “speciale”». Il segretario di Unicost torna sul documento stilato da 72 pm nel quale si esprimono riserve e critiche al decreto del governo. «Io credo che bisogna rispettare le regole e le prerogative di tutti. Bene hanno fatto moltissimi pm a utilizzare un potere legittimo presentando osservazioni al Csm; la loro è una strada legittima e connotata da senso istituzionale. Non ritengo che il loro documento determini una spaccatura nell’Ufficio inquirente. E aggiungo che anche la posizione del procuratore è stata corretta: non vedo cos’altro avrebbe potuto fare il presidente Lepore, se non applicare il decreto». «Se c’è una cosa che mi preoccupa - conclude il segretario di Unicost - semmai è la ulteriore accentuazione verticale della Procura. Anche perché l’istituzione di una superprocura probabilmente non può essere la panacea capace di risolvere tutti i mali dell’emergenza rifiuti». Interviene aull’argomento anche il segretario distrettuale dei Movimenti riuniti-articolo tre, Michele Del Prete. «Sul decreto ci sono profili da prendere in considerazione e che a nostro avviso vanno in contrasto con i princìpi costituzionali. Ciò premesso vorrei anche dire che la magistratura non si sottrae affatto a svolgere il proprio ruolo in una fase così delicata e emergenziale. Ci rendiamo conto delle ragioni che hanno portato all’adozione del decreto. La legge va sempre applicata. E sbaglia chi confonde la normale dialettica interna alla Procura con un ritorno all’antico, a situazioni di frattura interna. Il procuratore Lepore gode della fiducia dei suoi sostituti».

 

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