I rifiuti in Germania e Scandinavia accordo fatto, a settembre le navi
Siamo praticamente al caos. Il tentativo di togliere i rifiuti dalle strade sta generando ormai una serie di iniziative che si sovrappongono, si incrociano, vanno a volte nella stessa direzione, spesso proseguono su strade diverse. Mentre l'ordinanza del governatore Caldoro comincia a produrre qualche effetto con una seppur lieve diminuzione delle giacenze in strada, il Comune continua a lavorare al sito di trasferenza nei pressi del porto la cui localizzazione dovrebbe essere annunciata oggi anche se l'ordinanza è già stata firmata. Un ritardo nella comunicazione legato probabilmente alla necessità di evitare proteste. La scelta di portare tremila tonnellate di spazzatura nei pressi dello scalo marittimo è funzionale alla decisione di imbarcare i rifiuti e di portarli in un Paese straniero. Il vicesindaco Tommaso Sodano e il primo cittadino Luigi De Magistris hanno contattato rappresentanti di amministrazioni locali fuori confine riuscendo a strappare la promessa di accettare cinquemila tonnellate a settimana. È già arrivato anche il sì dei gestori degli impianti individuati, ma bisognerà adesso far partire la richiesta per la Regione che dopo aver autorizzato il trasferimento inoltrerà la richiesta al Paese straniero. I viaggi dovrebbero cominciare entro settembre e andare avanti per un anno. La strada percorsa, al netto degli sforzi sulla differenziata, sembra più o meno quella indicata da Gianni Lettieri in campagna elettorale. Contemporaneamente anche Partenope Ambiente, la società che gestisce il termovalorizzatore di Acerra e lo stir di Caivano, sta mandando avanti i contatti intrecciati con Germania (Amburgo) e Paesi Scandinavi attraverso la Markab. In questo caso, però, i destinatari dovrebbero essere imprenditori privati. E dal porto arriva la notizia che la spazzatura diretta al nord dovrebbe partire al molo 44, alla calata Vittorio Veneto: l'ormeggio è in concessione alla società Magazzini Generali e Silos, una spa cui fanno capo molti imprenditori portuali. Tutte iniziative che nascono dalla consapevolezza che gli accordi con le altre regioni hanno e continueranno ad avere una strada in salita: finora solo Emilia Romagna e Toscana hanno dato il nulla osta ai trasferimenti sul loro territorio di quantità limitate di monnezza mentre la Liguria si è detta disponibile ad accettarli una tantum e ha preso 300 tonnellate. Un'inezia. Intanto a complicare la situazione ci si è messo il decreto invocato come ancora di salvezza dagli amministratori campani: la nuova norma stabilisce che per portare la spazzatura campana fuori regione ci vuole il nulla osta di chi lo riceve. Non resta a questo punto che apportare nuove modifiche in sede di conversione del decreto in legge. Ma l'accordo non sembra facile. Se si riuscisse a forzare il blocco degli amministratori la Sapna, la società provinciale, si è già detta pronta a organizzare i trasferimenti. Il direttore tecnico, Giovanni Perillo, avanza addirittura l'ipotesi di acquistare spazi nelle discariche delle Regioni confinanti e di gestire direttamente i trasporti tramite camion presi in leasing in maniera da abbattere i costi di intermediazione. Tutto questo nel futuro: per il momento si fatica a portare via i rifiuti dalla strada. Oggi gli stir di Casalduni, Pianodardine e Santa Maria Capua Vetere saranno chiusi mentre funzioneranno quelli della provincia di Napoli. L’Asìa dal canto suo ieri ha avuto non pochi problemi con i dipendenti della Lavajet, la ditta che gestisce la raccolta nel centro. I lavoratori non sono stati pagati e quindi l'altra notte hanno organizzato una protesta. Poi, dopo l'intermediazione di funzionari della Questura, gli operai hanno accettato di svolgere il servizio.