Centoquattro no alla Regione «Basta con le prevaricazioni»

L'allarme: qui c'è già un milione di tonnellate di immondizia da smaltire
17 luglio 2011 - Fabio Mencocco
Fonte: Il Mattino Caserta

San Tammaro. È una protesta estremamente civile quella davanti alla discarica Maruzzella, dove si è tenuto un consiglio straordinario provinciale a cui ha partecipato anche una ventina di primi cittadini in rappresentanza dei 104 comuni casertani. Alla fine si è deciso di adottare uno schema di delibera congiunto che potrà essere sottoposto all’attenzione di tutti gli amministratori comunali di Terra di Lavoro. Nonostante le alte temperature e i miasmi provenienti dalla vicinissima discarica i sindaci e il presidente della Provincia Domenico Zinzi hanno presidiato l’impianto. «Una protesta civile poiché è veramente brutto il messaggio che sta passando in altre zone della Campania, ovvero che solo attraverso le azioni di violenza si possono risolvere il problemi», dice Zinzi. Che aggiunge: «Napoli per risolvere il problema dei rifiuti dovrebbe guardare soprattutto a Chiaiano e Terzigno, ma lì la situazione è bloccata perché si fanno le proteste, il nostro territorio, invece, è sempre oggetto di prevaricazione». La crisi del napoletano, però, è lontana dall’essere risolta poiché fino ad ora non si è mai «puntato sulla costruzione di impianti che possano dare autonomia alla provincia di Napoli», rilancia l’assessore provinciale all’ambiente Maria Laura Mastellone che assicura: «Per quanto riguarda il nostro territorio ci sarebbe l’autonomia per creare quelle strutture che possano offrici un ciclo integrato dei rifiuti efficiente, il problema è che continuando ad accogliere le emergenze di Napoli questo tempo si riduce sensibilmente». Tra tutti i presenti c’è la sensazione di subire in maniera quasi passiva «un’emergenza che non è stata creata da noi ma che dobbiamo tollerare nonostante lo smaltimento dei rifiuti competa alle singole province», sottolinea Mastellone. Secondo il presidente della commissione Bilancio del consiglio regionale, Massimo Grimaldi, «le preoccupazioni di Zinzi e dei sindaci sono comprensibili, meno comprensibile è l’atteggiamento di chi invita alla rivolta. È vero - aggiunge - il Casertano ha dato molto ma questo è il momento della responsabilità: bisogna ascoltare l’appello del presidente Caldoro affinché Napoli e il Salernitano siano capaci di individuare soluzioni concrete per le discariche». I manifestanti, durante la mattinata, hanno controllato i camion che si accingevano a scaricare nell’impianto di Marruzzella. Solo i compattatori provenienti dalla provincia di Caserta sono stati fatti passare, mentre un tir che portava i rifiuti dal napoletano è stato bloccato. La crisi va a incidere anche su altri settori, come l’agricoltura che da anni «viene martoriata con queste continue emergenze», ammette l’assessore all’agricoltura della Provincia Ettore Corvino: «Per fortuna - conclude - le analisi effettuate di recente hanno stabilito che non c’è un forte inquinamento ma continuando di questo passo la situazione può solo aggravarsi». Alla riunione hanno partecipato anche il consigliere regionale Angelo Consoli (Udc), i parlamentari Gennaro Coronella (Pdl) e Stefano Graziano (Pd). Per consiglieri provinciali, parlamentari e sindaci «il nuovo provvedimento del presidente della giunta regionale mortifica e penalizza in maniera eccessiva un territorio, quale quello Casertano, già ampiamente vessato dalla presenza di rifiuti ancora in attesa di definitiva sistemazione, come il milione di tonnellate di rifiuti abbancati in maniera del tutto irregolare in località Ferrandelle di Santa Maria La Fossa, posta a pochi metri dalla discarica Maruzzella».

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