Zinzi: «Ormai Caldoro è commissariato da De Magistris»

16 luglio 2011 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino Caserta

«Sì, lo confesso: mi sento solo. Ma non mi tiro indietro perché la difesa degli interessi del territorio viene prima di tutto. E faremo di tutto per difendere la provincia di Caserta: tutto quanto la legge ci consente di fare, naturalmente».
Il presidente della Provincia Domenico Zinzi è stato ieri - con i sindaci del territorio - davanti alla discarica di Maruzzella; oggi interverrà nel corso del consiglio provinciale straordinario convocato dopo l’ordinanza - la seconda in una settimana - emessa dal governatore Caldoro che autorizza sversamenti da Napoli nel sito casertano.
Presidente, ha avuto modo di sentire Caldoro al telefono, di confrontarsi con la Regione? «Per nulla. Ma ormai la Regione Campania è distante anni luce da questa provincia e da questa terra: sui rifiuti, sul turismo, sulle infrastrutture, sugli eventi culturali. E, purtroppo, Caserta è costretta a pagare e a subire».
La Regione invoca il «principio di solidarietà»? «Bene: ma non capisco perché la solidarietà a Napoli debbano darla Caserta e Avellino mentre il Comune di Napoli, la Provincia di Napoli e la Regione Campania non sono capaci di imporre l’utilizzo residuo, perché lì c’è ancora spazio, delle discariche di Chiaiano e Terzigno».
Secondo lei perché? «Perché forse temono la protesta, temono i tafferugli. Ma in questo modo si legittima il principio in base al quale chi manifesta, spesso con modalità violente, alla fine ha ragione. Chi invece, come noi, lavora in silenzio per rendersi autonomo e autosufficiente sotto il profilo della gestione del ciclo dei rifiuti, è costretto a subire».
Ora che cosa farete? «Impugneremo anche questa ordinanza davanti al Tar: faremo un altro ricorso. E questa volta voglio vedere fino a che punto il Tar ci dirà che il provvedimento è legittimo perché il rischio di saturazione dell’impianto non c’è. E quando Maruzzella sarà al limite cosa dirà il Tar? Dove porteremo i rifiuti della provincia di Caserta? E dopo che succederà? Un’ordinanza per altri cinque giorni? Chi ci darà la solidarietà dopo che per anni in questa provincia hanno portato spazzatura da Napoli e da tutta la Campania?».
Chi è il responsabile? «Non c’è un solo responsabile. Ma un dato è chiaro: in Campania il commissario non è Caldoro ma è De Magistris. Il sindaco di Napoli parla e il presidente della Regione agisce. Penalizzando però sempre gli stessi: Caserta, Avellino, Benevento».
Forse c’è un deficit di «peso politico specifico» di questi territori. «È vero: si dovrebbe capire che, al di là del colore politico, i rappresentanti in Regione dovrebbero difendere il loro territorio di riferimento. E questo per Caserta non avviene. Guardate Salerno: l’assessore all’ambiente, Romano, cura gli interessi del suo territorio di provenienza».
Una condanna preventiva? «No, ma i cittadini devono sapere chi sta operando per il male della provincia di Caserta. È un paradosso: noi che abbiamo lavorato per realizzare gli impianti ed essere autonomi, oggi paghiamo il prezzo di aver agito con responsabilità. E diventiamo il punto di scarico, è il caso di dire, dei problemi e delle inefficienze degli altri».

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