I sindaci occupano la discarica sale la tensione a Maruzzella
San Tammaro. La tranquilla periferia che ospita la discarica di Maruzzella si trasforma ancora una volta in un’area di protesta. Mentre tutt’intorno continua il lavoro dei campi ed il sole è ancora alto nel cielo circa trenta sindaci, capeggiati dal primo cittadino tammarese Emmidio Cimmino si sono incontrati ieri davanti all’entrata del sito di stoccaggio. Nonostante il caldo la presenza è consistente poiché c’è la voglia di protestare contro la seconda ordinanza emessa dal governatore della Regione Stefano Caldoro che ha dato il via libera per lo sversamento dei rifiuti di Napoli all’interno di Maruzzella per una durata di cinque giorni, che si «vanno a sommare agli altri cinque della precedente ordinanza, praticamente non ci sarà mai fine per questo nostro territorio», dicono i sindaci riuniti che attendono pazienti l’arrivo del presidente della Provincia Domenico Zinzi. Nonostante la presenza dei carabinieri e dei militari che presidiano la zona non c'è mai un vero e proprio momento di tensione, anche perché nessun camion proveniente da Napoli si avvicina al sito per scaricare i rifiuti. Il fronte resta comunque compatto e deciso, il sindaci di San Tammaro si fa portavoce di tutti i comuni della provincia e dice: «Siamo qui per chiedere che la Regione e soprattutto la Provincia di Napoli cerchi di fare qualcosa per risolvere il problema dei rifiuti del napoletano. È assurdo – continua Cimmino – che in venti anni di emergenza non sia stato mai attuato un piano concreto per rendere autonoma la gestione e lo smaltimento dei rifiuti nella provincia di Napoli». L’opinione condivisa da tutti è che non si «può continuare ad andare avanti in questo modo. Prima o poi anche Marruzzella terminerà la capienza», dice Cimmino che aggiunge: «A quel punto entreremo in emergenza anche noi e dove andranno a finire i nostri rifiuti? Bisogna invertire immediatamente la rotta altrimenti si rischia una crisi senza precedenti». Il sito di stoccaggio di San Tammaro potrebbe assicurare un’efficienza di altri due anni, ma se continuano ad arrivare i rifiuti di Napoli allora la capienza si potrebbe esaurire entro tre o quattro mesi. È proprio questo che mette in allarme tutti i rappresentati dei comuni che all’arrivo di Zinzi chiedono al presidente della Provincia di continuare a perorare la loro causa. Al termine della protesta, che è rimasta civile e moderata durante tutta la sua durata, la delegazione dei rappresentati dei comuni torna a casa senza una vera e propria risposta ma con la voglia di continuare a dare battaglia, ma soprattutto con la voglia di chiedere alla Regione di «realizzare quegli impianti che possano permettere a Napoli di non dipendere continuamente dalle discariche del casertano». Oggi, intanto, alle 10, è in programma un consiglio provinciale straordinario sulla discarica per rimarcare l'opposizione dell'Assise provinciale nei confronti dell'ordinanza firmata dal presidente della Regione Stefano Caldoro.