Differenziata, pronte le diffide

I prefetti della Campania mettono in mora i Comuni che non rispettano le norme
15 luglio 2011 - Gerardo De Fabrizio
Fonte: Il Mattino Avellino

I prefetti dei cinque capoluoghi campani scendono in campo per affrontare al meglio l’emergenza rifiuti e tenere insieme tutti gli enti interessati al problema. Nella riunione di ieri mattina svolta presso il Palazzo di Governo, nel capoluogo, il prefetto di Napoli Andrea De Martino, insieme ai suoi omologhi Sabatino Marchione di Salerno, Ezio Monaco di Caserta e Michele Mazza di Benevento, accolti da Ennio Blasco, hanno dato vita ad un patto per intensificare il coordinamento e rispondere al meglio alle istanze delle popolazioni campane. La nuova normativa, che limita di fatto il ruolo dei prefetti in materia di rifiuti, lascia comunque forti poteri ai rappresentanti di governo sul territorio nei confronti di quelle amministrazioni che non sono ancora riuscite a raggiungere la quota del 35% fissata per la raccolta differenziata effettuata nel corso del 2009. «Se entro tre mesi gli amministratori locali non dovessero adempiere a questi obblighi di legge - spiega il prefetto De Martino - saremo costretti a procedere alla nomina dei commissari ad acta per raggiungere gli obiettivi fissati dalle norme. In questo momento possiamo solo diffidare tutti quei comuni che non si sono messi in regola con la raccolta differenziata. L’auspicio è che si raggiunga ancora di più una intensa collaborazione interistituzionale che sia capace di tenere insieme Comuni, Province e Regione sul tema dei rifiuti». L’incontro, come spiega il prefetto Blasco, nasce dal proposito di migliorare le attività di coordinamento già esistenti tra le varie Prefetture del territorio campano, al fine di raggiungere nel più breve tempo possibile gli obiettivi posti dal Governo centrale. «Non parlerei di summit - spiega il prefetto Blasco - visto che almeno noi prefetti ci confrontiamo quotidianamente sulle tematiche che maggiormente interessano le popolazioni delle cinque province campane. La raccolta dei rifiuti è quella di maggiore interesse proprio perché colpisce direttamente la vivibilità dei cittadini. Ci sono ancora troppi comuni che non raggiungono la quota del 35% di differenziata prevista dalla normativa. Nei confronti di quegli enti locali che non riescono a soddisfare questo livello normativo, andrebbero, pertanto, attuate delle attività sanzionatorie. Il coordinamento tra le prefetture, a questo punto, può e deve essere un pungolo e uno stimolo in più per tutti quei comuni che non sono puntuali nell’innescare un ciclo virtuoso di smaltimento dei rifiuti». Intanto, dal Giffoni Film Festival, l’assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano preannuncia il varo di una nuova ordinanza per liberare Napoli e Salerno dai rifiuti solidi urbani, visto che «non è stato possibile condividere con le altre province campane un meccanismo di solidarietà». Ipotesi che, però, non piace al prefetto di Caserta Ezio Monaco. «Caserta ha già da tempo dato la propria disponibilità per accogliere i rifiuti della provincia di Napoli - sottolinea Monaco - Nel 2008 la Terra di Lavoro risolse gran parte dell’emergenza partenopea. Oggi ci viene chiesto ancora una volta di sacrificare molte delle nostre aree per arginare il problema dei rifiuti continuando, però, a non tenere in considerazione le reazioni preoccupate delle popolazioni interessate dai nuovi sversamenti. Sarebbe opportuno creare una mappa delle emergenze per affrontare al meglio il compito istituzionale piuttosto che una nuova ordinanza».

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