Decreto, nuovo stop della Lega ed è scontro sui poteri speciali

La Commissione licenzia il testo senza modifiche: Napolitano aveva chiesto norme più efficaci
13 luglio 2011 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Cinquantaquattro emendamenti presentati e nessuno approvato: non si riesce in nessun modo a sbrogliare la matassa delle norme che dovrebbero risolvere l’ennesima emergenza rifiuti in Campania. Il testo del decreto del 1 luglio è stato licenziato dalla commissione ambiente così come era stato voluto dal Governo e tutti gli eventuali cambiamenti saranno discussi in aula, dove il decreto approderà il 18 luglio. Il problema evidentemente era e resta di natura politica: la Lega continua a rifiutare decisamente il trasferimento della monnezza campana nelle regioni del Nord mentre tutti gli altri partiti, seppure con accenti diversi, chiedono una norma che liberalizzi i viaggi. Al momento della firma il presidente Napolitano pubblicò una nota nella quale spiegava: «Nel rilevare i limiti di contenuto del provvedimento, che nel testo approvato dal consiglio dei ministri non appare rispondente alle attese e tantomeno risolutivo, il capo dello Stato auspica che il governo adotti ogni ulteriore intervento necessario per assicurare l’effettivo superamento di una emergenza di rilevanza nazionale attraverso una piena responsabilizzazione di tutte le istituzioni insieme con le autorità locali della Campania». Ma nonostante gli auspici del Presidente la Lega è restata ferma sulla sua posizione. Lunedì aveva presentato un emendamento con il quale si chiedeva che i trasferimenti avessero come destinazione «esclusiva» gli impianti delle regioni limitrofe e ieri aveva annunciato il voto contrario a ogni altra possibile modifica. Risultato: bocciati tutti gli emendamenti dell’opposizione e rinviata in aula la discussione di quelli della maggioranza. L’altro tema caldo è quello dell’attribuzione delle responsabilità. E anche su questo terreno le convergenze tra centrodesta e centrosinistra, ma anche all’interno della stessa maggioranza, restano praticamente nulle. La Lega con un altro emendamento aveva infatti chiesto che «il sindaco di Napoli» fosse «nominato commissario straordinario» operando con i poteri che erano stati attribuiti a Bertolaso. Un modo come un altro per dire: se la sbrogli De Magistris. Anche il Pdl ha allo studio un emendamento che miri a responsabilizzare i sindaci prevedendo anche un sistema di commissariamenti. Ma il Pd ha rilanciato la palla in campo avverso chiedendo «lo stato di emergenza nella gestione dei rifiuti della regione Campania fino al 31 dicembre 2011», in modo da «impegnare tutte le regioni italiane alla piena collaborazione» e puntando ad affidare a Caldoro tutti i poteri per l’individuazione delle discariche. Dal canto suo il sindaco De Magistris chiede di mantenere le competenze sulla raccolta in maniera da poter rilanciare la differenziata mentre la legge del 1 gennaio 2010 prevede il trasferimento della competenza alle province dal 2010. Al termine della discussione di ieri in commissione ambiente il ministro Stefania Prestigiacomo, dal canto suo, ha sostenuto: «Il testo deve rimanere il più snello possibile». E ancora: «Il governo, vista la situazione campana, è doverosamente intervenuto per risolvere la questione del trasferimento extra-regionale dei rifiuti al fine di scongiurare nel periodo del caldo estivo eventuali rischi sanitari». E, secondo il ministro, con la prima disponibilità arrivata da Liguria, Toscana ed Emilia-Romagna si dimostra che le critiche al decreto erano ingiuste: è «evidente che lo smaltimento fuori dalla regione non è la soluzione del problema rifiuti della Campania.

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