L'ira di Caldoro "Aprite subito le discariche"

Monito rivolto a Cesaro e ai Comuni
Al via i viaggi ma solo in due regioni
13 luglio 2011 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

La Regione sta facendo di tutto per mandare i rifiuti fuori della Campania, ma i sindaci e il presidente della Provincia devono fare la propria parte perché senza discariche non si va da nessuna parte: è questo il tema intorno al quale in queste ore sta ragionando il governatore Caldoro che infatti in un comunicato spiega: «È il momento della collaborazione istituzionale, del lavoro tenace e non delle polemiche». La Regione, sostiene il presidente, ha fatto tutta la sua parte chiudendo accordi con alcune Regioni (Emilia e Toscana), e portando le trattative in dirittura di arrivo con altre (Liguria ). Ma, nonostante le enormi difficoltà delle ultime ore, con in strada a Napoli duemila tonnellare di rifiuti, secondo Caldoro non ci sono al momento le condizioni per reiterare l’ordinanza che scadrà oggi e che ha permesso di portare nelle discariche di Avellino, Benevento e Caserta la frazione umida prodotta dagli stir: paradossalmente perché si possa tamponare, la situazione si deve aggravare. Questo stabilisce la legge varata a gennaio. Per il momento, dunque, resterà senza risposta la richiesta del sindaco De Magistris che ieri ha chiesto al governatore di firmare una nuova ordinanza. Ma Caldoro ha rinviato la palla al mittente lanciando un nuovo appello: «Chiedo ancora alla Provincia di Napoli ed a tutti i comuni, senza distinguo, di sostenere e condividere il percorso individuato dal commissario Annunziato Vardè per aprire discariche nelle aree delle cave dismesse. Con i no ed i veti, e questa volta aggiungerei le polemiche, non si supera questa fase che richiede scelte coraggiose ed immediate». Scelte che, per il momento tardano ad arrivare, rendendo sempre più drammatica l’emergenza infinita. Ieri alle 16,30 l’Asìa era riuscita a sversare solo 713 tonnellate lo stesso quantitativo che normalmente viene conferito alle 8. E in strada c’erano già 1950 tonnellate, il che vuol dire che oggi sarà ampiamente superata la quota duemila che da sempre è quella di guardia. Ieri mattina davanti allo stir di Tufino c’erano in coda 50 mezzi: gli impianti di tritovagliatura sono pieni e non si sa dove portare la frazione umida. Per il momento, quindi, tutto torna a ruotare sulla solidarietà delle altre Regioni. Chiuso il patto con l’Emilia l’assessore Giovanni Romano è riuscito a portare a casa anche l’accordo con la Toscana. Ieri il sì dell’assessore Anna Rita Bramerini all’invio di 10mila tonnellate di Fut in due differenti discariche. Si continua a trattare con la Puglia. Il governatore Vendola ha duramente contestato le posizioni della Lega facendo appello a una solidarietà trasversale e non ha quindi chiuso la porta in faccia alla Campania. La Liguria continua a trattare e intanto si è detta disponibile a ricevere in tutto duecento tonnellate. Resta, invece, incomprensibilmente inamovibile il no della Sicilia che pure aveva continuato ad accettare i rifiuti anche quando il Tar aveva pronunciato il suo no ai trasferimenti. Sì alla monnezza campana, dicono gli amministratori siciliani, ma no all’accordo tra Regioni. Il perché non è chiaro visto che proprio i trasferimenti verso la Sicilia sono andati avanti per mesi. Con i patti già conclusi sarà possibile esportare cinquecento tonnellate, il che vuol dire che a terra negli stir ne resteranno altrettanto e che prestogli impianti si fermeranno. Non a caso ieri il direttore tecnico della Sapna ha nuovamente scritto ai vertici di Provincia e Regione. Una buona notizia arriva dal Comune di Napoli: sono già al lavoro gli otto compattatori inviati dal Comune di Milano grazie anche alla mobilitazione del presidente dell’azienda, Sonia Maria Margherita Cantoni. E nelle prossime ore arriveranno anche 6 mezzi da Bologna e 6 da Firenze: l’azione del sindaco De Magistris e del vicesindaco Sodano su questo terreno comincia a raccogliere risultati. La giornata sarà cruciale anche per il possibile futuro termovalorizzatore di Napoli est: il tar dovà infatti pronunciarsi sul ricorso presentato da Asia. Oggi la discussione, domani, probabilmente la sentenza.

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