Scarichi illegali e cemento selvaggio la Campania in un mare di guai

Goletta Verde: cinque reati al giorno, è qui la maglia nera del paese
12 luglio 2011
Fonte: Il Mattino Salerno

Una regione letteralmente devastata da abusivismo edilizio lungo la costa, scarichi illegali, mancata depurazione delle acque e pesca di frodo. Altro che Campania felix. È un quadro a tinte fosche quello delineato da Goletta Verde di Legambiente nel dossier Mare Monstrum, che esprime i dati sullo stato di salute del mare e delle coste italiane. I numeri del rapporto, realizzato con la collaborazione di Capitaneria di porto, corpo forestale dello Stato, guardia di finanza e nucleo operativo ecologico dei carabinieri, sono impietosi. Anche per il 2011, infatti, la Campania si conferma in testa alla classifica nazionale del mare illegale con 1.872 infrazioni accertate (pari al 15,8 per cento del totale), 656 sequestri effettuati dalle forze dell’ordine e 2.474 persone arrestate o denunciate. Seguono a breve distanza Sicilia, Calabria, Puglia e Sardegna. Un dato tanto più preoccupante se si considera che, nel mare campano, si commettono in media cinque reati al giorno e quattro infrazioni per ogni chilometro di costa. Nel dettaglio, il 34 per cento dei reati riguarda la scarsa depurazione e gli scarichi fognari, dove si contano 648 infrazioni, 924 persone denunciate o arrestate e 322 sequestri effettuati. Segue l’abusivismo edilizio con 508 violazioni, pari al 27 per cento del totale regionale. Ma la vera emergenza è rappresentata dalla pesca illegale. Un fenomeno tanto diffuso quanto difficile da contrastare per le forze dell’ordine, costrette a misurarsi quotidianamente con bande di pescatori di frodo agguerriti e ben equipaggiati, alla ricerca continua di quei particolari «figli» del mare, primo fra tutti i datteri, da piazzare a peso d’oro sul mercato illegale delle prelibatezze. Per non parlare di metodi devastanti come la pesca a strascico. Sono addirittura 395 le infrazioni delle normative in materia di pesca accertate, 353 le persone denunciate o arrestate. E alla Campania spetta anche un altro triste primato: la nostra regione, infatti, si colloca al vertice nella classifica del pesce sequestrato con 100mila 311 chilogrammi. A fare da contraltare a questi dati tutt’altro che lusinghieri, ci pensano alcuni segnali positivi. Primo fra tutti il lavoro svolto dalla sezione ambientale della procura della Repubblica di Napoli, che dal 2007 al 2010 ha visto diminuire progressivamente i procedimenti giudiziari a carico di soggetti noti da 15.614 a 10.762; in picchiata anche quelli a carico di ignoti, che registrano una flessione dai 33.215 del 2007 agli 8.650 del 2010. Una Campania a doppia immagine, quindi, come sottolinea il presidente regionale di Legambiente Michele Buonomo, che punta l’indice contro tutte le forme di illegalità ma sottolinea anche gli esempi virtuosi e il modello di sviluppo e turismo ecosostenibile sperimentato nel Cilento da pionieri come Angelo Vassallo, di cui Buonomo è stato grande amico. «Il turismo sostenibile, la promozione dei parchi e delle riserve marine rappresentano il valore aggiunto per il futuro economico, culturale e sostenibile della nostra regione».

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