Clan e smaltimento, Orsi in aula: pronto a rispondere alle domande
Risponderà alle domande dei magistrati e avvocati come imputato in un processo connesso Sergio Orsi, il superstite della famiglia di costruttori di Casal di Principe, poi impresari dei rifiuti, che rappresentano il nodo che legava politica, imprenditoria e camorra. Orsi l’imprenditore, ma anche fratello di Michele ucciso dalla camorra, l’uomo in preda a infarti ricorrenti da quando è uscito dal carcere nel 2009, ieri si è presentato in aula alle tre del pomeriggio e ha dichiarato: «Non mi avvalgo della facoltà di non rispondere, chiedo solo che non mi facciate aspettare troppo tempo in aula, per motivi di salute». Ed è stato così che il presidente della prima sezione penale e del collegio giudicante Pierluigi Picardi ha rinviato l’udienza al 26 settembre. Udienza che sarà dedicata interamente all’ascolto di Sergio Orsi – ex titolare della Flora Ambiente e dell’Ati Flora - sull’argomento dell’aggiudicazione della raccolta dei rifiuti nel bacino del consorzio Ce4. Una gara indetta il 19 aprile del 2000 e pilotata in direzione dei fratelli Orsi, stando alle indagini, con la complicità dei vertici del consorzio che avrebbero omesso di dare invito alla fase di assegnazione della gara all’Eco Campania di Nicola Ferraro, ex consigliere regionale Udeur, principale concorrente dell’ Ati Flora. Sergio Orsi, dunque, parlerà. E potrebbe anche fare i nomi, così come fece il fratello, dei politici che gli hanno spianato la strada per l’aggiudicazione dell’appalto. Quei politici che con una mano elargivano raccomandazione e con l’altra chiedevano assunzione di manodopera nell’Eco4, perché, a un certo punto «la Eco4 si rivelò una società che faceva comodo a tutti», disse Michele Orsi, che un a un anno esatto da quelle dichiarazioni morì. Prima di ascoltare Orsi, ieri, è stato escusso un maresciallo della guardia di finanza che ha illustrato le intercettazioni riguardanti gli imputati facendo i nomi anche dei politici, come l’ex consigliere regionale e primo dei non eletti nelle ultime competizioni alla Regione, Giuseppe Sagliocco, che avrebbero avuto contatti con il consorzio. Nel processo connesso, con rito abbreviato, sono stati già giudicati il presidente e direttore generale del consorzio Ce4 e il suo vice, Giuseppe Valente e Claudio Di Biasio. Il processo sulla gara d’appalto vinta dai fratelli-imprenditori di Casal di Principe che si sta celebrando a Santa Maria, invece, è nella fase centrale. Ma della celebre gara d’appalto per la raccolta rifiuti è pervasa l’intera sentenza sull’omicidio di Michele Orsi, scritta dal giudice a latere Susy D’Amore. Non a caso viene fatto il nome di Nicola Ferraro nella sentenza, il politico che venne escluso dalla competizione. Il collaboratore di giustizia che lo tira in ballo è Luigi Guida detto «o’drink» che ha parlato della fedeltà degli Orsi ai Bidognetti e dei loro contatti, poi, con gli Schiavone una volta avvicinatisi a Santa Maria La Fossa: «Nel periodo in cui io progettai le azioni intimidatorie ai danni di Orsi per indurli a sostituire il gestore della discarica di Santa Maria Capua Vetere – ha spiegato Guida nel 2009 – con una persona di fiducia di Nicola Ferraro, ricordo che quest’ultimo fece un chiaro riferimento alla possibilità che uccidessi i fratelli Orsi, sia Michele che Sergio. Io gli risposi che, visto il loro ruolo e la loro influenza, sarebbe stato un omicidio eclatante e ricordo che Ferraro mi disse, come suggerimento, che io certamente sapevo come fare per farli “scomparire” chiaramente rappresentandomi la possibilità che io li uccidessi e facessi scomparire i loro corpi». Quando Guida aveva rilasciato queste dichiarazioni, era stato già commesso l’omicidio fuori al Roxy bar di Casal di Principe ad opera del killer Giuseppe Setola.