Letta, Lepore e De Magistris: a Spoleto la cena del disgelo
Dialogo bipartoisan con brindisi: "Così Napoli può ripartire"
Spoleto. La cena del disgelo. Luigi de Magistris chiede a Gianni Letta di lavorare per Napoli e incassa il suo pieno appoggio. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio discute a tutto campo con il procuratore Giovandomenico Lepore e incrocia anche il pm Francesco Curcio, titolare con Henry John Woodcock dell’inchiesta sulla P4, con cui ha un cordiale scambio di saluti. Poco prima Letta aveva avuto un lungo colloquio con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, probabilmente sulla situazione politica generale. Accade tutto in poche ore a Spoleto, dove la cena istituzionale all’Eremo delle Grazie è l’epilogo di una giornata speciale. Napoli è infatti protagonista al Festival dei due mondi: in piazza Duomo l’orchestra del teatro San Carlo, diretta dal maestro americano James Conlon, chiude tra gli applausi la manifestazione con le musiche di Giuseppe Verdi alla presenza del capo dello Stato. «Questa è la bella faccia di Napoli», commenta con soddisfazione a fine concerto Napolitano. Ma è all’Eremo delle Grazie che gli animi si distendono e si gettano le basi per confronti e sinergie bipartisan. Protagonisti di un rinnovato dialogo, dopo le tensioni tra i vari schieramenti in campagna elettorale, sono il sindaco e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. De Magistris si sofferma a discutere con Letta: gli chiede di adoperarsi per fissare un incontro con il premier Silvio Berlusconi, che potrebbe tenersi già la prossima settimana nella Capitale. «Dobbiamo parlare di Napoli e dei progetti da mettere in campo, non solo dei rifiuti», sottolinea il primo cittadino, che rilancia: «Serve un tavolo vero per il capoluogo partenopeo». Diversi i progetti in campo: l’internazionalizzazione di Napoli per rilanciare la sua immagine nel mondo partendo dalla cultura (nei giorni scorsi de Magistris ha avuto un colloquio informale a Palazzo San Giacomo con il sottosegretario Riccardo Villari su questi temi: nel 2013 all’ombra del Vesuvio è in programma il Forum delle Culture), lo sblocco dei fondi europei e la Coppa America. Immediata la risposta di Letta: «Napoli è nel mio cuore. Sono un uomo delle istituzioni e farò di tutto per risolvere i problemi che l’affliggono», assicura. A suggellare il patto istituzionale è il brindisi reciproco fatto da entrambi. Allo stesso tavolo siede il procuratore Lepore che con Letta, sentito come teste sul caso Bisignani proprio su iniziativa della Procura di Napoli, discute e a tratti scherza. L’atmosfera è serena, i problemi quotidiani sembrano lontani. Per una giornata si parla del capoluogo partenopeo in positivo perché «Napoli non è solo rifiuti e camorra, ma soprattutto bellezza e cultura» chiarisce lo stesso Lepore. Alla fine, dopo aver gustato un menù tricolore in omaggio ai 150 anni dell’Unità d’Italia, autorità e rappresentanti istituzionali si ritrovano insieme per assistere allo spettacolo dei fuochi d’artificio.