Colangelo: un'altra promessa non mantenuta

11 luglio 2011 - Luigi Patierno
Fonte: Il Mattino Benevento

La domenica doveva essere giorno di chiusura per l'impianto di località Nocecchia, ed invece questa mattina apertura straordinaria dei cancelli per accogliere i rifiuti provenienti da Napoli. Una comunità quella santarcangiolese ancora una volta colpita nel profondo, sconvolta da continue e reiterate promesse che vengano ripetutamente disattese.
Il presidente del Codisam Nicola Colangelo si sente preso in giro, «a 60 anni- spiega- mi tocca assistere ad uno spettacolo assurdo che non avrei mai pensato di vivere nella mia vita, ieri mi avevano rassicurato che l'impianto restasse chiuso di domenica, la mia cultura mi pone ad essere rispettoso delle istituzioni, che dovrebbero dare ampie garanzie ai cittadini e invece continuano a dimostrarci giorno dopo giorno la non credibilità, ad istigare la popolazione in modo assurdo».
Due piccole comunità, quelle di Sant'Arcangelo e di Paduli che subiscono le conseguenze di una gestione dei rifiuti che dal napoletano non trova più soluzione, per un problema che non può riguardare soltanto questi due paesi, ma è l'intero Sannio che dovrebbe reagire e di questo ne sono convinti sia il primo cittadino padulese Michele Feleppa che quello santarcangiolese Romeo Pisani, e al monito si uniscono anche i sindaci di Apice, Ida albanese e di Molinara, Maria Cirocco. Il presidente del Copsa Nicola Rubino, esprime tutto il suo rammarico per una situazione che diviene sempre più incresciosa, «sono i più piccoli- dice- che come sempre pagano le incapacità gestionali dei più grandi».
«Manca un piano regionale dei rifiuti serio- spiega Daniele Tufo, consigliere del WWF Campania- e ribadisco ancora una volta che lo smaltimento dell'immondizia attraverso discariche o inceneritori non deve essere realizzato, ed è evidente che tutto quello che accade qui è in contrasto con le normative Europee». A preoccupare è anche la situazione di stabilità della discarica, con il lotto 2 che necessità di immediati interventi per evidenti dissesti, inoltre il lotto 1 era considerato riservato ai rifiuti sanniti data la situazione precaria dell'intero impianto, ma ormai non stupisce più nulla e i cittadini esasperati parlano di massacro.

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