Liquami e veleni sversati a mare allarme al porto
Una grande macchia nera che galleggia sulle acque del porto. L’ultimo oltraggio all’ambiente è arrivato dal mare. Creando tensione e paura allo scalo marittimo. L’allarme è scattato nella tarda mattinata quando da un’imbarcazione è partita la segnalazione: «C’è una chiazza di petrolio che galleggia all’altezza del molo commerciale. Ha un odore acre. Mandate qualcuno, fate presto». La macchina dei soccorsi si è mossa con rapidità. E così sul luogo indicato sono confluiti mezzi della Capitaneria di porto, dei vigili del fuoco, della Protezione civile, della Guardia Forestale. E poi esperti della Asl Napoli 1, dell’Arpac. Mentre dal cielo l’area è stata osservata e fotografata dall’equipaggio di un elicottero del reparto operativo aereonavale della Guardia di Finanza, al comando del tenente colonnello Alberto Catone. Un nuovo schiaffo all’ambiente, dunque. Mentre la città è ancora in ginocchio per l’emergenza rifiuti un disastro all’ecosistema si abbatte sulle acque del Golfo. L’allarme inquinamento, dunque, è scattato nella tarda mattinata, nei pressi dello sbocco dell’alveo Pollena, collettore pluviale che sfocia all’altezza dei moli 54-55 del porto commerciale, nell’area orientale della città. I liquami inquinanti sono fuoriusciti presumibilmente dal collettore le cui acque arrivano nell’area container. Dopo i primi controlli effettuati sulla «macchia» dalla Capitaneria di porto, è stato emesso un primo verdetto: si tratta di idrocarburi e prodotti chimici. Ulteriori analisi determineranno altre indicazioni sulla provenienza dei liquami. La paura di intossicazioni è stata immediata: il materiale galleggiante producevano un odore acre e pungente. Zaffate sono state avvertite finanche a Posillipo. L’area è stata fatta evacuare. Sul posto sono rimasti soltanto i mezzi di soccorso. È intervenuto un battello disinquinante, e sono state collocate panne assorbenti nei pressi del collettore di scarico pluviale. Le navi all’ormeggio nei pressi dell'area sono state allontanate dal porto a scopo precauzionale. Nel primo pomeriggio unità specializzate del Ministero dell'Ambiente hanno cominciato le operazioni di disinquinamento del tratto di mare. Sono in corso, ora, accertamenti per individuare le cause del versamento dei prodotti inquinanti, che provengono - fanno sapere i tecnici intervenuti per fare fronte all’emergenza - dall’esterno dell’area portuale. Per precauzione sono state sospese le operazioni nell’area immediatamente circostante allo scarico. È l’Arpac - l’agenzia regionale per la protezione ambientale della Campamia che sta esaminando campioni del prodotto sversato in mare. Poi si tenterà di risalire all’azienda responsabile dello sversamento. Intanto, presso la Capitaneria di porto è stato costituito un gruppo di lavoro finalizzato a far fronte all’emergenza. Unità specializzate del Ministero dell'Ambiente nel pomeriggio hanno iniziato le operazioni di disinquinamento con attrezzature e prodotti specifici. La Capitaneria, in una nota diramata in serata, assicura: «Sono in corso accertamenti lungo il percorso dell'alveo Pollena, esterno agli ambiti portuali, per individuare le cause del versamento del prodotto inquinante, comunque proveniente dall’esterno alle aree portuali». Il liquido inquinante presumibilmente era contenuto in una cisterna. «I vigili del fuoco - ha reso noto ieri sera la Protezione civile regionale - presidieranno per tutta la notte l’area dell’alveo Pollena». Per questa mattina, intanto, è stata fissata una riunione di tecnici di Comune, Provincia e Regione. Il percorso dell’alveo Pollena sarà interamente risalito dai tecnici.