S. Arcangelo, il blocco dei tir riesce a metà
Ritornano nel Sannio i rifiuti napoletani e tornano i blocchi, le polemiche e le assemblee. Ieri mattina tre camion provenienti dalla Stir di Tufino hanno scaricato nella discarica di Sant’Arcangelo Trimonte. Secondo l’ordinanza di Caldoro oggi ne arriveranno degli altri, ma in serata con una nota l’assessore provinciale Gianluca Aceto ha sostenuto che la discarica resterà chiusa per l’intera giornata. Ieri mattina un presidio di amministratori e di aderenti al comitato, una ventina di persone, hanno ritardato l’acceso dei tre automezzi dalle sette alle tredici. Sul posto polizia e carabinieri diretti dal vice questore Giuseppe Moschella e dal capitano Massimiliano Bolis, hanno cercato di fare in modo che la protesta non degenerasse. Solo qualcuno dei manifestanti è stato «rimosso» davanti al cancello d’ingresso della discarica, prima di dare il via libera ai tre camion. Una sosta prolungata sotto il sole per i camion che ha causato anche un malore ad uno degli autisti dei camion che è stato soccorso e condotto in ospedale. Una trattativa che ha visto impegnato in particolare l’assessore Gianluca Aceto con il prefetto Michele Mazza, che ha ribadito che bisognava dare attuazione all’ordinanza della Regione e quindi non chiudere la discarica. È arrivata per ieri la tregua, ma la tensione sale nonostante gli appelli alla moderazione. Ma la contrarietà del Sannio all’arrivo di questi rifiuti ha scatenato non solo polemiche a livello istituzionale, ma anche alcuni provvedimenti. Il consiglio provinciale aperto è stato convocato per domani mattina alle 10 a Sant’Arcangelo, ci sarà un ricorso al Tar contro l’ordinanza, il presidente Cimitile ha deciso di porre fine ai conferimenti di rifiuti del napoletano presso la Stir di Casalduni. «Non si tratta di una rappresaglia - dice il presidente Aniello Cimitile - ma di un provvedimento razionale. Giungendo a Sant’Arcangelo nella discarica quantitativo aggiuntivo di rifiuti bloccando gli sversamenti fuori provincia allo Stir cerchiamo di bilanciare i flussi presso la nostra unica discarica in parte sottoposta a sequestro e in attesa di lavori di consolidamento». Un chiarimento che si aggiunge alla dura presa di posizione di Aniello Cimitile sulla decisione di Caldoro di emettere l’ordinanza. «Queste 100 tonnellate non risolvono il problema dell’ennesima emergenza napoletana e potevano essere senza problemi smaltiti altrove; queste stesse 100 tonnellate costituiscono invece un enorme macigno capace di compromettere in via definitiva l’agibilità e la stabilità dell’unico lotto aperto (il numero 1) della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte, determinandone peraltro il veloce e disastroso esaurimento. Un atto che contribuisce non poco a colmare il barile delle ingiustizie che il nostro territorio ha dovuto subire in queste anni di sciagure gestioni del ciclo dei rifiuti». E l’assessore Gianluca Aceto dopo la mattinata di tensioni davanti alla discarica aggiunge: «invito tutti i sindaci del Sannio a mobilitarsi e a partecipare al Consiglio provinciale di Benevento convocato d'urgenza a Sant'Arcangelo Trimonte per domani mattina alle 10. Ne va dell'assetto gestionale del ciclo dei rifiuti nel Sannio se chiude prima del tempo Sant'Arcangelo Trimonte per questa sciagurata decisione del presidente Caldoro, il Sannio entrerà nel caos. A quel punto i rifiuti sanniti dovranno essere scaricati a … Napoli». Passano le ore e si susseguono gli interventi contro l’ordinanza, ma non si intravede uno spiraglio che possa porre fine non solo all’emergenza, ma anche alle tensioni.