De Magistris a Berlusconi "Vediamoci"
«Il lodo Mondadori? Che bello se una piccola, piccola, piccola parte di quella somma potesse venire nelle casse del Comune di Napoli». È la provocazione di Luigi de Magistris che si dice pronto a incontrare il premier Silvio Berlusconi per discutere della crisi rifiuti: «Il presidente del Consiglio ha promesso, durante la campagna elettorale, di aiutare Napoli indipendentemente da chi avrebbe vinto - dice il sindaco ai microfoni di Radio Radio - Tra qualche giorno chiederò un incontro a Berlusconi e vediamo se effettivamente il presidente ha a cuore anche le sorti di una grande città come Napoli. Il capoluogo partenopeo non merita di essere lasciato solo. Se invece ci lasciano soli ce la faremo da soli, Napoli ha una grande determinazione». De Magistris va poi all’attacco del leader leghista Umberto Bossi, che lo ha definito «un ciciarun», un chiacchierone. «Bossi non si può commentare - tuona - Parlare di lui significa rovinarsi la giornata. Si ha paura che possa crescere perché la nostra città, che è la più bella del mondo, se riesce a esprimersi anche dal punto di vista economico fa paura agli equilibri politici ed economico-finanziari del nostro Paese». Il sindaco torna a commentare l’ordinanza del governatore Stefano Caldoro che autorizza lo sversamento dei rifiuti di Napoli e Salerno nelle altre province: «Adesso occorre andare e scaricare. Sono discariche, soprattutto San Tammaro, che, dalle notizie di cui siamo in possesso, non creano allarmi per il territorio. Bisogna stare con i piedi per terra perché la situazione è ancora abbastanza delicata. Dobbiamo aspettare prima di essere sicuri di uscire da questa situazione. Venerdì ci sono stati contatti telefonici con Caldoro. L’ho sollecitato a farlo e ha tutto il nostro appoggio e il nostro sostegno. Mi rendo conto che non è stato facile - aggiunge - ma è un atto giusto che dimostra anche alle altre Regioni che facciamo la nostra parte». De Magistris ricorda inoltre che, dopo la firma dell’ordinanza, l’ordine pubblico dev’essere garantito dagli organi competenti, comitati provinciali e prefetti. Quindi ribadisce: «Già da alcuni giorni abbiamo invitato soprattutto i presidenti delle Province interessate, i prefetti e il governatore a lavorare per tenere aperti sabato pomeriggio e domenica gli impianti. Ci sembra grottesco, ci hanno assicurato che non è una questione economica ma un fatto di burocrazia, se non vogliamo pensare ad altro». La tensione, dunque, resta alta e non mancano le polemiche. Il capogruppo regionale del Pdl, Fulvio Martusciello, chiede al Comune di «fare la propria parte. Napoli ha bisogno di scelte coraggiose e non ideologiche. Serve un piano concreto e proporzionato sulla differenziata e più siti di trasferenza. Anche sull’impiantistica occorrono immediati segnali. De Magistris e Sodano si concentrino sulle cose da fare senza alzare polveroni sul termovalorizzatore nel maldestro tentativo di spostare l’attenzione rispetto alle scelte da mettere in campo». Dello stesso avviso il consigliere comunale del Nuovo Psi Palmieri e quelli del Pdl Lanzotti, Moretto, Castiello e Guangi: «Non serve fare la guerra al termovalorizzatore per poi chiedere aiuto a chi li ha, non servono delibere ideologiche ma misure concrete». Immediata la replica del vicesindaco Tommaso Sodano: «Il Comune ha fatto sempre la sua parte e sempre la farà. Siamo andati ben oltre le nostre strette pertinenze, assumendoci responsabilità che spettavano ad altri soggetti istituzionali, con il solo scopo di portare Napoli fuori dall’emergenza e attuare una rivoluzione ambientale. Condividiamo - aggiunge - l’appello rivolto alle Province e ai Comuni da Caldoro per una leale collaborazione istituzionale e ne saremo protagonisti».