Via agli sversamenti, braccio di ferro con le province
È cominciato lo sversamento dei rifiuti nelle discariche in provincia di Benevento, Avellino e Caserta, secondo quanto previsto dall’ordinanza firmata dal presidente della Regione Stefano Caldoro. Lo sversamento avviene nelle discariche di Sant’Arcangelo Trimonte (Benevento), Savignano Irpino (Avellino) e San Tammaro (Caserta). Dovrebbero essere 700, complessivamente, le tonnellate di rifiuti della provincia di Napoli conferite ieri nelle tre discariche, che oggi dovrebbero restare chiuse per il riposo domenicale. «È una cosa grottesca», denuncia il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Il braccio di ferro è solo all’inizio. La battaglia si trasferisce in tribunale. Dopo Zinzi a Caserta, anche i presidenti delle Province di Benevento Aniello Cimitile e di Avellino Cosimo Sibilia hanno annunciato il ricorso al Tar. Decisioni che non piacciono a Caldoro. «La Regione ha fatto come sempre tutta la sua parte, pur avendo solo poteri sostitutivi, firmando ad horas gli accordi con le Regioni disponibili e ordinando i flussi extraprovincia», dice il governatore che chiede alle Province «di creare le condizioni per un regolare conferimento nello spirito di leale collaborazione istituzionale, come hanno spesso fatto». Alla Provincia di Napoli e ai Comuni, Caldoro chiede invece «di lavorare con il commissario Nunziato Vardè per l’immediata apertura di discariche così come avviene in tutto il Paese». Infine il governatore avverte: «Con i no e con i veti, l’emergenza rifiuti non si risolve». Ma le Province non ci sentono e vanno avanti. Ieri solo tre camion sui cinque programmati provenienti da Tufino sono entrati nella discarica di Sant’Arcangelo Trimonte. E l’assessore provinciale all’Ambiente Gianluca Aceto conferma che «la discarica resterà chiusa fino a lunedì». L’impianto è presidiato e domani a Sant’Arcangelo si terrà una seduta speciale del consiglio provinciale. E sempre domani, contro l’ordinanza di Caldoro che prevede lo sversamento nel Sannio di 100 tonnellate al giorno di rifiuti, la Provincia presenterà ricorso al Tar. Cimitile ha anche annunciato che intende bloccare i conferimenti di rifiuti provenienti da fuori provincia allo Stir di Casalduni per il pre-trattamento, al fine di tutelare la stessa discarica di Sant’Arcangelo Trimonte che «con i conferimenti supplementari verrà quanto prima saturata». La Provincia di Benevento ricorda fra l’altro che la discarica «è da tempo chiusa per l’intervento della magistratura» e che «l’unico lotto aperto è oggetto di lavori di consolidamento». Tensione ad Avellino. Dopo un sopralluogo dell’Arpac e un’ispezione del Noe, c’è voluto una sorta di blitz per sversare a Savignano Irpino. In mattinata hanno scaricato otto compattatori provenienti dallo Stir di Tufino per un totale di 180 tonnellate. Nel primo pomeriggio altri sei compattatori provenienti da Battipaglia. In pratica la discarica ha accolto circa 300 tonnellate. Quantità di rifiuti di poco inferiore è prevista per oggi, sempre che la discarica apra. A partire da domani e fino a giovedì le quantità saranno maggiori: circa 600 tonnellate al giorno dagli impianti Stir e altre 250 tra Salerno e rifiuti provenienti da Pianodardine. È proprio questa situazione ad allarmare il presidente della Provincia, Cosimo Sibilia, che ritiene necessario ricorrere al Tar. «Non ci tiriamo indietro di fronte all’emergenza ma fino a quando nè Napoli nè Salerno adottano le necessarie misure per individuare i siti dove trasferire i loro rifiuti non si può immaginare - attacca Sibilia - che l’unica soluzione sia quella di sversare in Irpinia o altrove. Per noi valgono le intese sottoscritte il 4 gennaio scorso a Palazzo Chigi». Le preoccupazioni non mancano. La terza vasca della discarica ha un’autonomia di 150 giorni, destinati a diminuire se deve accogliere i rifiuti di Napoli e Salerno. Mentre i lavori della quarta vasca non finiranno prima della fine dell’anno.