Linea dura di Caldoro: rifiuti nella altre province

Firmata l'ordinanza dopo il no di Avellino, Benevento e Caserta: "Noi facciamo più degli altri". Via ai ricorsi
9 luglio 2011 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino

Linea dura della Regione con le Province campane sui trasferimenti dei rifiuti. Dopo aver dialogato a lungo con i presidenti, il governatore Stefano Caldoro ha firmato l’ordinanza che obbliga le Province ad accogliere l’immondizia di Napoli e Salerno. Il via libera arriva «ai sensi dell’articolo 1, comma 7 bis della legge numero 1 del 24 gennaio 2011, a seguito del mancato conferimento avvenuto successivamente al dispositivo rafforzato, predisposto giovedì - informa una nota di Palazzo Santa Lucia - Preso atto della permanenza di condizioni di criticità, derivanti dalla non autosufficienza del sistema di gestione del ciclo delle province di Napoli e Salerno, Caldoro ha predisposto i conferimenti con ordinanza negli impianti delle province di Avellino, Benevento e Caserta». Il governatore, fanno sapere dall’assessorato regionale all’Ambiente, non avrebbe potuto varare prima il provvedimento: fino a giovedì, infatti, i flussi procedevano regolarmente; poi da Napoli e Salerno è giunta la richiesta di conferimento di ulteriori mille tonnellate che ha visto la netta opposizione delle Province di Caserta, Avellino e Benevento. A questo punto, «di fronte alla crisi del sistema, Caldoro è intervenuto usando i poteri sostitutivi poiché quelli ordinari, del Comune e della Provincia, non erano stati utilizzati nonostante la disponibilità degli impianti di Chiaiano e Terzigno». Parole che suonano come una risposta al sindaco di Napoli Luigi de Magistris e al vice Tommaso Sodano che, in polemica proprio con l’assessore Giovanni Romano, avevano accusato lo stesso Caldoro di temporeggiare: «Bene. Era un’ordinanza che attendevamo da diversi giorni e che da diversi giorni richiedevamo al presidente della Regione», ha sottolineato de Magistris. «Come al solito abbiamo fatto più di quello che ci compete per legge - è invece lo sfogo di Caldoro con il suo staff - cosa che non si può dire degli altri». Il governatore ha dunque trasformato in ordinanza il dispositivo «rafforzato» che era stato messo in campo dall’ufficio flussi di Palazzo Santa Lucia. L’obiettivo è svuotare gli stir di Giugliano, Tufino e Caivano (ormai al collasso) trasferendo i materiali stabilizzati nelle discariche di San Tammaro, Savignano Irpino e Sant’Arcangelo Trimonte. Ma Domenico Zinzi (Caserta) non ci sta e annuncia: «Impugnerò l’ordinanza, ingiusta e inaccettabile, davanti al Tar. Me lo impone il rispetto per il territorio che rappresento. Per decenni Caserta e il suo hinterland sono stati mortificati dai rifiuti di Napoli. Fino al 2009 qui sono arrivate 700mila tonnellate, che non sono state ancora rimosse e danneggiano ogni giorno i cittadini in termini economici e di salute. Il ciclo dei rifiuti è regolato dalla provincializzazione, ragion per cui ogni territorio dev’essere autosufficiente. E allora perché Napoli non sversa la sua immondizia a Terzigno, che può accogliere ancora 35mila tonnellate?». Dello stesso avviso Cosimo Sibilia (Avellino): «Ricorreremo al Tar e in tutte le sedi così come fatto in passato e in linea con quanto ha stabilito il nostro Consiglio provinciale. Siamo sempre stati solidali con Napoli e continueremo a farlo ma non possiamo accogliere un grammo di rifiuti in più rispetto a quanto stabilito con l’accordo siglato il 4 gennaio a Palazzo Chigi. È arrivato il momento che Napoli e Salerno si organizzino e non scarichino sugli altri le proprie difficoltà». L’assessore all’Ambiente della Provincia di Benevento, Gianluca Aceto, chiarisce: «La nostra discarica è attualmente sotto sequestro giudiziario, in attesa dei lavori di messa in sicurezza del versante, notoriamente in frana, nonché degli esiti degli approfondimenti dei monitoraggi ambientali in corso». E il Comune di Giugliano diffiderà il commissario ad acta Nunziato Vardè per impedire che proceda all’apertura di un nuovo sversatoio: «C’è una norma del 2007, mai abrogata, che vieta l’apertura di nuovi impianti, discariche comprese» dice il sindaco Giovanni Pianese.

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