Pecorella: il Sindaco vuole gli aiuti? Allora dica sì al termovalorizzatore

Il presidente della commissione: "Punta solo sulla differenziata? Gli facciamo i nostri auguri..."
8 luglio 2011 - Adolfo Pappalardo
Fonte: Il Mattino

«Non si può dire no agli impianti e pretendere che siano quegli stessi impianti, ma in altre regioni, a bruciare i rifiuti di Napoli», ragiona il presidente della commissione d’inchiesta sui rifiuti Gaetano Pecorella. Poi aggiunge: «De Magistris ha un piano che non prevede discariche o termovalorizzatori ma solo differenziata al 70 per cento? La vedo molto difficile ma gli faccio i miei auguri». Presidente il sindaco parla di ricatto per fargli accettare un inceneritore a Napoli. «Parole forti, tra istituzioni non ci sono ricatti e nessuno vuole imporgli nulla. Crediamo solo che in questa storia debba esserci più buon senso da parte sua». A cosa si riferisce? «Non si può chiedere la solidarietà delle regioni dicendo no a tutto? Il sindaco, in sostanza, chiede che i rifiuti napoletani si possano bruciare altrove mentre Napoli non vuole bruciare, in futuro, nulla perché si è contro il termovalorizzatore. Scusi, perché le regioni dovrebbero accettare?». Il sindaco è convinto se ne possa fare a meno: entro fine anno si arriverà al 70 per cento di differenziata. «E il restante 30 per cento che ne facciamo? In tutta Europa anche con punte altissime di differenziata il ciclo rifiuti prevede un impianto finale di incenerimento. De Magistris comunque, anche con noi, si dice sicuro di riuscire ad arrivare al 70 entro quest’anno e fare a meno del termovalorizzatore...Gli faccio i miei auguri ma la vedo assai difficile». Al termine di questi 3 giorni in Campania quale impressione si è fatto? «La situazione, rispetto a due anni fa, non è affatto migliorata. E dalle audizioni emerge come tra qui a poche ore se non si trova una soluzione ritroveremo i rifiuti per strada di nuovo. Tra discariche chiuse e stir saturi non ci sono molte vie d’uscita. Oggi (ieri, ndr) anche il sindaco ha fatto presente come ci sia la disponibilità delle discariche di Savignano e San Tammaro ma per veti politici non se ne fa nulla. In Campania assistiamo a diversi conflitti tra istituzioni per i rifiuti che provocano solo danni. Penso a Salerno e alla guerra tra Comune e Provincia per il termovalorizzatore. Un impianto che mesi fa si riteneva necessario se a gestirlo fosse stata l’amministrazione comunale. Ma oggi quest’ultima è contraria perché la competenza è della Provincia». Dalle audizioni emergono infiltrazioni criminali nel ciclo campano dei rifiuti. «Le infiltrazioni criminali, in qualche caso anche in riferimento ai Casalesi o a gruppi organizzati ci sono state fatte presenti dalla Guardia di finanza, dalla magistratura e anche dal sindaco di Napoli. Così pure dal prefetto che parla di 42 interdittive antimafia. Anche se in quest’ultimo caso ci sono pochi processi. Ma c’è un duplice problema: da un lato il Tar spesso annulla le interdittive e dall'altro spesso questi provvedimenti vengono emessi senza elementi sufficienti e si provoca un danno alle aziende».

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