Differenziata flop scatta la diffida Comune a rischo

Lite sugli impianti, Cirielli attacca il Sindaco
De Magistris: niente ricatti sull'inceneritore
8 luglio 2011 - ad.pa.
Fonte: Il Mattino

Scandisce bene la parola «ricatto» Luigi de Magistris quando esce dall’audizione della commissione d’inchiesta sui rifiuti. Subito dopo, siamo al terzo piano della Prefettura, esplicita cosa c’è dietro quel sostantivo: «Se qualcuno pensa che Napoli si debba pulire a condizione che diciamo sì all’inceneritore se lo possono scordare». Poi entra nei dettagli: «Da 48 ore ci è stata fornita l’assicurazione che, per 72 ore, le discariche presenti in regione, e mi riferisco a San Tammaro, avrebbero consentito di ricevere rifiuti ma nonostante ci sia stato detto che questa ordinanza sui flussi fosse stata firmata, abbiamo i camion bloccati. A questo punto vogliamo capire a che gioco stiamo giocando bisogna capire perchè chi gestisce i flussi in Regione stia facendo questo giochino che non ci piace». Accanto c’è il suo vice Tommaso Sodano che, con cenni con la testa, fa capire di condividere in pieno quelle parole. Ma nel pomeriggio arriva la prima stoccata a quel no all’impianto. «Il sindaco de Magistris dice no al termovalorizzatore: voglio ricordargli che mai più i rifiuti napoletani saranno accolti a Salerno», dichiara il presidente della Provincia Edmondo Cirielli (Pdl). In mezzo il dato reale che condivide anche la commissione d’inchiesta guidata da Gaetano Pecorella: senza una svolta, che sia portare i rifiuti in altre province o in altre regioni, da lunedì si ripiomberà di nuovo in piena emergenza. «Da lunedì, a quadro invariato, la situazione si aggraverà», conferma il sindaco spiegando come prima di quel giorno «non potranno partire i rifiuti per le altre regioni e ci possa essere un aggravamento della situazione. Dalle parole si deve passare alla solidarietà concreta delle altre regioni: intanto noi lavoriamo su altre soluzioni perchè ci sono troppe situazioni non chiare che ci portano ad accelerare il processo di autonomia della città di Napoli». Si riferisce all’obiettivo di differenziata al 70 per cento entro fine anno. Ma nel frattempo il prefetto ha già fatto partire le diffide per Napoli e altri 27 comuni: 3 mesi per mettersi in regola altrimenti arriverà il comissario ad acta. Un quadro, quello di una situazione di nuova e pesante crisi, da qui a poche ore se non vi sarà una svolta confermato pochi minuto dopo la Pecorella quando illustra il bilancio dei tre giorni di audizioni tra Salerno e Napoli della commissione d’inchiesta. «Attualmente - spiega - le discariche sono sostanzialmente esaurite, così come gli Stir utilizzati come siti di stoccaggio temporaneo. Senza una soluzione immediata, inevitabilmente i rifiuti torneranno anche nel centro di Napoli, che oggi appare presentabile. Un allarme lanciato anche dai vertici del Noe ascoltati in questa commissione». «Per uscire da quest’ennesima crisi - spiega invece il parlamentare pdl Paolo Russo - occorre rimodulare il decreto durante l’iter parlamentare: il primo passo per fare in modo che le regioni siano solidali con la Campania. Assieme a questo, il commissario Annunziato Vardé, ha spiegato come lavora a 7 aree omogenee dove andrà il prodotto stabilizzato». «Ma - le fa eco la collega pdl Pina Castiello - affinché partano i trasferimenti occorre che de Magistris dia l’ok al termovalorizzatore». Ma dai lavori della commissione emergono due dati. Il primo: emergono sì infiltrazioni criminali nel ciclo dei rifiuti ma non ci sono i clan, emerge dalle varie audizioni, dietro i roghi dei cassonetti dei giorni scorsi. Il secondo: «Abbiamo rilevato procedure poco chiare di affidamento di gare. Mi riferisco a un sito di trasferenza dove nell’ordinanza non sono stati specificati i costi del fitto del luogo. Si rischiano avverte Alessandro Bratti capogruppo Pd in commissione - costi altissimi, così pure per i trasferimenti fuori regione».

Powered by PhPeace 2.6.4