Napoli, militari americani in allarme “Acqua, aria e suolo contaminati”
La  situazione a Napoli è molto più complicata di quanto i roghi della  monnezza per le strade possano indicare. In tutta la città, nelle  campagne intorno, nelle falde acquifere e nell’aria la situazione ormai  sembra essere quasi del tutto compromessa. A dirlo però non sono dati di  fonte italiana, che non ci sono, ma di fonte americana. I medici della  Base della US Navy di Napoli sono andati in giro per quattro anni e  hanno raccolto centinaia di campioni di acqua, suolo e aria,  prelevandoli direttamente dall’interno delle abitazioni che gli stessi  ufficiali e marinai della Sesta Flotta avrebbero poi affittato. Il  risultato è stato sconcertante, al punto che gli stessi medici hanno  chiesto esplicitamente al personale della base che vive in certe aree di  Napoli di non lavarsi i denti  con l’acqua del rubinetto e di farsi la  doccia tenendo bocca e occhi chiusi.  I medici americani hanno suddiviso  la città in nove aree di studio.
 Dai risultati delle analisi condotte su centinaia di campioni, i comuni più inquinati sono risultati Casoria, Villa Literno, Casal di Principe e Marcianise. 
 Secondo gli americani le 4 aree sono talmente inquinate da mettere a  rischio la salute di chi ci vive. A fare più paura è sicuramente l’acqua  di casa. A differenza delle rilevazioni effettuate dalle autorità  italiane, spiegano gli americani, sono stati  raccolti campioni di acqua  direttamente dai rubinetti della case. I risultati sono allarmanti: in  alcune abitazioni sono stati riscontrati contaminazioni da batteri  coliformi fecali e totali, da nitrati e tetracloroetene (Pce). Non solo.  In alcune case sono state rilevate concentrazioni di piombo e in maniera più diffusa di arsenico.
 Sotto accusa non sono gli acquedotti ma gli allacci abusivi che  in alcuni comuni collegano la maggior parte delle abitazioni all’acqua.  In alcune case, secondo lo studio americano, arriva acqua di acquedotto  mescolata a quella inquinata usata per l’irrigazione. Gli americani  dicono che l’acqua di Napoli è addirittura pericolosa anche quando  evapora perché rilascia composti organici volatili pericolosi. Sono  stati infatti rilevati tracce di Pce e cloroformio, le stesse sostanze  che evaporano dal suolo e che poi vanno a finire nell’aria che  respiriamo.
 La Marina americana consiglia quindi ai suoi militari di usare l’acqua  in bottiglia per bere, cucinare, fare il ghiaccio, lavarsi i denti e per  abbeverare gli animali domestici. Neanche l’ebollizione riduce i rischi  perché i nitrati presenti con il calore aumentano le loro  concentrazioni. Per i più piccoli è consigliato evitare i bagnetti e  optare per una pulizia con una spugna.
 Anche il suolo napoletano è risultato inquinato in maniera preoccupante.  Gli americani hanno rilevato la presenza di agenti chimici come  idrocarburi aromatici, diossina, furani, Pce ed arsenico. Nella maggior  parte delle aree in cui è avvenuto il campionamento, i livelli di questi  inquinanti sono stati considerati ‘accettabili’, ma in alcune zone  le  concentrazioni d’arsenico hanno spinto gli americani a raccomandare ai  loro militari, ma anche ai residenti, di limitare al minimo i contatti  con il suolo e di lavarsi spesso le mani. Più allarmante invece è la  presenza di gas che dal suolo possono entrare nelle case e mettere in  pericolo la salute degli abitanti. Ecco perché l’esercito americano ha  già predisposto il trasloco dei militari residenti nelle aree a rischio e  raccomandato a quelli in attesa di cambiare casa, di evitare gli  scantinati e di ventilare le case in maniera frequente.
 Per quanto riguarda invece l’aria di Napoli, lo studio americano non ha  trovato grosse variazioni tra l’inquinamento di Napoli e quello di altre  metropoli americane, come Los Angeles o Washington. Sono stati invece  rilevati preoccupanti livelli di aldeidi nei giorni in cui è stata bruciata la spazzatura.

