Tensione a Chiaiano: corteo anti-discarica con i no-global

Rifiuti, sul decreto dubbi dalla UE Il governo: noi andiamo avanti

Nel mirino di Bruxelles le deroghe alle norme sanitarie e ambientali Calderoli: sono rilievi che hanno dell’incredibile
1 giugno 2008 - Luigi Offeddu
Fonte: Corriere della Sera

BRUXELLES - Se non è una bocciatura, è però un avviso di burrasca: la Commissione europea avrebbe molte e serie riserve sul decreto rifiuti approvato dal consiglio dei ministri italiano perché contrasterebbe in troppi punti con la normativa comunitaria già esistente. I verbi al condizionale sono d'obbligo: la stessa Commissione, infatti, non si è espressa ufficialmente, non ha detto né un «sì» né un «no». Ma hanno rivelato qualcosa le indiscrezioni riportate in un articolo on-line di «Valori», la rivista della Banca Etica. Da Roma, ministri come Andrea Ronchi e Roberto Calderoli ribattono: «Bocciature Ue? Non ci risulta, andremo avanti».
Intanto, la Campania attende: ieri 500 persone sono scese in piazza ad Avellino, mentre Chiaiano ha vissuto una giornata di calma tesa dopo le dichiarazioni del primo ministro Berlusconi sull'«idoneità» della futura discarica. Tutti gli sguardi sono rivolti alla manifestazione nazionale di oggi: a Chiaiano sono attesi, con i comitati campani, No global da tutta l'Italia. Si prevede un corteo di circa 10mila persone, c'è preoccupazione per la possibilità di una «prova di forza». Il sindaco di Marano, Salvatore Perrotta, invita Berlusconi: «Che venga qui, a rendersi conto». Pietro Rinaldi, portavoce dei dei comitati, aggiunge: «Noi attendiamo con calma e fiducia i risultati delle analisi annunciate dal governo. Se poi nell'attesa tutti si astenessero da fare annunci, sarebbe meglio...».
Ma è dai palazzi della Ue, che potrebbero giungere le novità politicamente più importanti. Ecco che cosa è avvenuto l'altro ieri: come sempre accade in questi casi, una delegazione italiana ha portato in visione il testo del decreto alla Direzione generale Ambiente della Ue, e vi è stata una riunione informale, appunto fra tecnici; così, gli esperti della Commissione hanno allineato sul tavolo tutti i loro dubbi. Riassumibili in due parole: troppe deroghe. Non sarebbero piaciuti l'articolo 18 (deroghe alle norme sanitarie e ambientali, nonché a queìle sui beni culturali, sulla prevenzione degli incendi e degli incidenti sul lavoro) e l'articolo 9 (è‘ quello che in alcuni casi «esonera» dall'obbligo della Via, la valutazione d'impatto ambientale, quando si scelgono i siti per le discariche). Bisognerà aspettare i prossimi giorni, per capire se queste riserve si tramuteranno in una bocciatura.
Nell'attesa, Roma ribatte a Bruxelles: «Certo noi non torniamo indietro - dice il ministro delle Politiche comunita-rie Andrea Ronchi -. Risolvere la questione dei rifiuti a Napoli è un dovere morale ancora prima che politico e comunque le nostre iniziative sono in linea con lo spirito dell'Ue. Se non facessimo così, tra qualche giorno ci ritroveremmo con problemi serissimi. L'emergenza rifiuti è un problema che va risolto una volta per tutte». Fa eco Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione: eventuali riserve Ue «hanno dell'incredibile». Dall'opposizione, replica il ministro-ombra dell'ambiente, Ermete Realacci: «Il consenso della Ue per andare avanti è una pregiudiziale».

 

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