Asse Caldoro-De Magistris: poteri ai sindaci

Si accelera per cambiare il testo in Commissione: "Decidano i Comuni"
5 luglio 2011 - lu.ro.
Fonte: Il Mattino

La politica deve fare la sua parte, altrimenti lo sforzo per mantenere Napoli pulita e cercare di dare dignità anche ai comuni della provincia che soffrono ancor di più si vanificheranno subito. Cosa significa? Che Comune e Regione e anche la maggioranza dei parlamentari napoletani si stanno impegnando perché il decreto varato dal governo venga migliorato in un punto nevralgico: fare in modo che siano le città direttamente a trattare fra loro il nulla osta per portare i rifiuti fuori dai loro territori evitando il passaggio con le Regioni. Ci sta lavorando il governatore Stefano Caldoro e lo chiede con forza il sindaco Luigi de Magistris che da Palazzo San Giacomo sull’argomento è apparso molto preparato e soprattutto propositivo: «La risposta dei sindaci finora è stata eccellente, abbiamo preso, contatti già con 10-15 Comuni - spiega de Magistris - Ora aspettiamo le Regioni mi auguro non ci sia il diniego del nulla osta». La ricetta del sindaco per ovviare a quello che si sta rivelando uno scoglio che sta mettendo in difficoltà - causa i no della lega - anche il governo è questa: «Mi auguro che in sede parlamentare per la conversione del decreto venga introdotta una modifica e cioè che quando c’è un’intesa tra Comuni al di sopra di 400-500 mila abitanti ci possa essere l’accordo diretto senza passare per il nulla osta regionale». Sarebbe una rivoluzione vera e propria e si eviterebbero così oltre che i veti politici anche le pastoie burocratiche. Questa modifica, dal punto di vista di de Magistris «snellirebbe il processo e farebbe finire i veti, aprendo a una bella stagione delle municipalità». «In questo modo - conclude - i sindaci eletti democraticamente e direttamente dal popolo possono assumersi le responsabilità, consentendo la nascita di una rete di solidarietà delle municipalità». Nella sostanza il primo cittadino se ottiene il via libera dal governo con le modifiche richieste ha già in mano potenziali accordi con almeno 10 città. Luoghi dove andare a sversare e dunque da un lato liberare Napoli dai rifiuti e dall’altro cominciare a concretizzare gli impianti per rendere la città autonoma anche sotto il profilo dello smaltimento dei rifiuti. A cominciare dagli impianti di compostaggio che ridurebbero sensibilmente la quantità di spazzatura da portare a discarica. Sarà possibile o no attuare le modifiche al decreto? E quando se ne discuterà? Domani, al massimo giovedì il provvedimento approderà in Commissione Ambiente. Quella la sede dove eventualmente si potranno mettere a punto le modifiche del caso. Cercando in corso d’opera di trovare alleati che al momento potrebbero anche essere alla finestra per poi far valere al momento opportuno il loro peso. Una situazione magmatica dalla quale bisogna venir fuori al più presto possibile. I siti di trasferenza stanno per esaurirsi e le stesse discariche a cominciare da quella di Chiaiano ormai sono sature. O al più presto si trova dove sversare oppure la crisi subirà una accelerazione nel periodo più caldo dell’anno. Il documento delle quindici regioni che spingono per dare una mano a Napoli e la Campania può essere una leva da far valere a livello romano nella direzione della modifica del decreto. Il tempo è il fattore che manca come in tutte le emergenze che si rispetti. Il tema è fare presto, altrimenti tutte le eventuali soluzioni e modifiche che si troveranno potrebbero essere inutili.

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