La Lega spiazzata dal premier va allo scontro: «Nessun passo indietro»

Cota e Zaia non firmano: "Il no ai trasferimenti rimane, non faremo mai marcia indietro"
5 luglio 2011
Fonte: Il Mattino

Ufficialmente l’ordine del giorno della riunione in via Bellerio era fare il punto sulla manovra economica arrivata ieri sulla scrivania del capo dello Stato. Solo ufficialmente però. Perché nel corso della giornata il Carroccio si è praticamente trovato assediato sulla questione rifiuti e sulla solidarietà da dare alla Campania. A cominciare dal documento sottoscritto dai governatori di 14 regioni affinché «le diverse istituzioni della Repubblica facciano la loro parte». Poi la richiesta al governo affinché intervenga. Un documento che spacca il fronte del centrodestra, costringendo la Lega a ingoiare, dopo il decreto della settimana scorsa, un altro boccone amaro. Al tavolo del quartier generale di via Bellerio a Milano ci sono Umberto Bossi, il ministro dell'Interno Roberto Maroni e quello della Semplificazione Roberto Calderoli, oltre a Giancarlo Giorgetti e al sottosegretario Francesco Belsito. Nessun commento all’uscita. Ma c’è maretta anche se il numero uno del Viminale uscendo sorride spiegando che «è tutto a posto, tutto a posto». Sarà. Ma in serata non c’è la consueta cena ad Arcore tra Bossi e Berlusconi. Non è andato molto giù al senatùr nemmeno la nota del Cavaliere in cui s’appella a tutti i governatori «affinché concorrano alla soluzione del problema dei rifiuti in Campania. La situazione attuale richiede ogni forma di collaborazione e solidarietà a livello sovra regionale così da alleviare le sofferenze della popolazione napoletana. E mi auguro che l’esempio dato da alcune Regioni, con la concessione dei nullaosta per il trasferimento dei rifiuti, venga presto imitato». Sulla stessa scia, subito dopo, il ministro il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto: «Mi auguro che la questione si possa affrontare e risolvere nelle prossime ore in modo concreto e stringente». Poi aggiunge: «I presidenti delle Regioni hanno fatto un appello e il presidente del Consiglio lo ha recepito, invitando tutti a lavorare in questa direzione». Toni e soprattutto strategie mai concordate con gli alleati in camicia verde che rimangono sulle proprie posizioni. «Chi mi conosce sa che non ho mai cambiato idea: qui ci sono serie motivazioni ogni giorno per dire di no», è la risposta secca del presidente del Veneto Luca Zaia ai giornalisti che gli chiedevano, a margine dell'assemblea di Confindustria di Vicenza, se avesse un eventuale ripensamento ad ospitare i rifiuti di Napoli. Giammai. E infatti sotto il documento firmato dai presidenti di Regione mancano proprio quelle di due esponenti leghisti: Zaia appunto e il collega del Piemonte Roberto Cota. C’è invece la firma, e anche questo particolare ha contribuito a far alzare il nervosismo del Carroccio, del governatore della Lombardia Roberto Formigoni. Anche perché nel pomeriggio il numero uno del Pirellone, accanto il ministro Maroni, era stato più duro: «Già un paio di settimane fa abbiamo messo a disposizione tecnici specialisti perchè è chiaro che il problema della Campania si può risolvere solo adeguando i siti di smaltimento dei rifiuti». Poi aggiungeva: «Ho parlato con Caldoro e quando ci saranno delle richieste precise saremo pronti a partire, sperando in un intervento organico». Poi però è arrivata la firma al documento che non è piaciuto affatto alla Lega.

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