Code infinite davanti allo Stir il Comune pronto al ricorso al Tar

Cinque camion in fila da 10 giorni a Battipaglia
"Basta strumentalizzazioni"
4 luglio 2011 - Alessio Fanuzzi, Lucia Gallotta)
Fonte: Il Mattino Salerno

Chiuso per festività. L’emergenza non è ancora superata ma ieri lo stabilimento per la tritovagliatura dei rifiuti di Battipaglia è rimasto chiuso. Come ogni domenica. E poco importa se in tanti comuni dell’agro nocerino e della piana del Sele i cumuli di spazzatura abbandonata fanno ancora bella mostra nelle strade di periferia. La raccolta ricomincerà questa mattina, quando si riapriranno i cancelli dell’impianto di Battipaglia. Non tutti i camion in coda, però, potranno scaricare la spazzatura. Colpa dei codici che regolamentano l’accesso dei mezzi: in pole position ci sono i comuni con il codice verde, in regola con i pagamenti dei contributi per il ciclo dei rifiuti; solo in un secondo momento scatterà il semaforo verde per i comuni con il codice giallo o rosso, che con consorzio o società provinciale hanno una grossa esposizione debitoria. Accade così che cinque camion provenienti da Salerno (codice giallo) siano in fila da almeno dieci giorni davanti ai cancelli dello Stir. I primi due mezzi sono bloccati «nel traffico» dal 22 giugno, gli altri tre dal giorno successivo. Pieni di spazzatura che emana cattiva odore e perde gocce di percolato. «Venerdì scorso - rivela l’assessore comunale all’Ambiente Gerardo Calabrese - ho scritto una lettera al consorzio di bacino Salerno 2 e a Ecoambiente per avere la rendicontazione dei conferimenti di tutti i comuni della provincia». La prima risposta è già arrivata, ma Calabrese la considera insufficiente. «I nostri camion sono in fila da dieci giorni mentre quelli di altri comuni con il codice verde scaricano, raccolgono l’immondizia e tornano a scaricare come se niente fosse. Non vorrei che fosse in atto una manovra per gettare scientificamente discredito sulla città. Del resto, il presidente della società provinciale è anche consigliere comunale dell’opposizione». Accuse e sospetti. Questa mattina, al palazzo di città, l’assessore riunirà i suoi per valutare se esistono i presupposti per presentare un esposto al Tar del Lazio contro la gestione dello stabilimento di Battipaglia. «Informerò anche il prefetto», chiosa Calabrese convinto della «strumentalizzazione politica» in atto. Ma oggi sarà una giornata decisiva anche sul fronte dei conferimenti fuori regione e fuori provincia. In attesa di capire se Veneto, Friuli, Puglia e Sicilia consentiranno l’arrivo di monnezza salernitana nei loro siti, potrebbe essere chiuso l’accordo con la Provincia di Avellino per sversare 200 tonnellate al giorno di frazione umida tritovagliata nella discarica di Savignano Irpino. Bypassando il decreto del governo, l’intesa interprovinciale potrebbe garantire mesi di tranquillità all’intero ciclo: prima dello stop del Tar del Lazio, infatti, Salerno sversava a Taranto 300 tonnellate di frazione umida al giorno; con l’autorizzazione per Savignano Irpino il problema potrebbe essere risolto quasi definitivamente. L’emergenza, però, non è ancora finita. E in strada restano cumuli di spazzatura. Come sulla marina di Eboli o a Capaccio-Paestum, dove sono abbandonati da giorni elettrodomestici e giochi per bambini ormai distrutti. Uno spettacolo disarmante che ha spinto l’assessore all’Ambiente del Comune di Eboli Carmine Magliano a fare appello ai turisti: «I sacchetti vanno lasciati nelle singole traverse, non sulla litoranea. E il sabato e la domenica i rifiuti non vanno conferiti». Pronte multe salate per i trasgressori.

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