Decreto Flop, Caldoro: cambieremo il testo in aula

Dietrofront della Sicilia e stallo per i trasferimenti, Scatta l'iniziativa parlamentare del governatore
4 luglio 2011 - Adolfo Pappalard
Fonte: Il Mattino

La fotografia della situazione Dopo un quasi primo sì dalla Liguria, ecco filtrare ieri pomeriggio un no dalla Sicilia per i trasferimenti dei rifiuti campani. Nove le regioni contattate in queste ultime 48 ore e solo la regione guidata da Claudio Burlando (Pd) è pronta a formalizzare, attraverso una delibera di giunta, l’accoglimento di circa 20mila tonnellate per la discarica sulle alture di Sestri Ponente, alle spalle di Genova. E il sindaco de Magistris commenta: «Un gesto di grande solidarietà quello della collega Marta Vincenzi, mi aspetto lo stesso gesto da parte di Giuliano Pisapia a Milano». In questo lunghissimo fine settimana di lavoro il governatore Caldoro ha preso contatti con Sicilia, Puglia, Molise, Marche, Emilia-Romagna, Toscana, Lombardia e Friuli Venezia Giulia. Unico territorio escluso dalle richieste, anche se limitrofo, la Calabria perché commissariata proprio sulla gestione del ciclo dei rifiuti. Ma lo scenario non sembra dei migliori perché, paradossalmente, il decreto firmato dal Capo dello Stato venerdì invece di semplificare le cose, le complica ulteriormente. Prendi il caso Sicilia. Sinora verso l’isola i trasferimenti sono andati avanti in maniera fluida: bastava individuare l’impianto adatto e non occorreva alcun nulla osta ufficiale da parte dei vertici regionali. Passaggio che con il decreto è necessario. Senza contare che in alcune regioni basta un atto del presidente mentre in altre occorre una deliberazione della giunta. Atto quest’ultimo che richiede non solo tempi più lunghi ma è anche esposto ai mal di pancia delle rispettive giunte. Passaggio da aggirare altrimenti non si esce dal cul de sac. Ci sta ragionando da alcune ore il governatore Caldoro che in questo fine settimana ha iniziato a organizzare una pattuglia di parlamentari campani. E, pare, non solo del centrodestra. Dovranno essere loro, quando il testo del decreto andrà in Aula per la conversione in legge, a fare da testa d’ariete per procedere ad alcune modifiche. È un blitz quello che si sta organizzando con la regia di Caldoro per azzerare uno scoglio in particolare: quel nulla osta dei vertici delle regioni ai trasferimenti che ha, di fatto, decretato il flop del provvedimento approvato in consiglio dei ministri e sui cui lo stesso presidente del Quirinale aveva espresso i suoi dubbi («Il governo adotti un ulteriore provvedimento», chiedeva appena venerdì Giorgio Napolitano sottolineando come il testo fosse insufficiente a superare la crisi). Ed è ormai assodato che sia così. Per questo sarà battaglia in Aula affinché quel nullaosta, inserito per tentare di far digerire parzialmente il testo alla Lega Nord, venga soppresso. In questo modo, è il ragionamento fatto dal governatore campano con alcuni parlamentari, i trasferimenti saranno possibili anche tramite accordi con i privati. Come è sempre avvenuto nei mesi scorsi, d’altronde. Infine, in questo scenario, occorre mettere in conto il balletto di molti governatori in questo week end. Disposti, almeno a parole, a farsi carico di un po’ di rifiuti campani. Subito dopo però hanno fatto sapere come intendono aspettare anzitutto di capire come si regoleranno in colleghi, prima di dare un eventuale assenso. Ma così sarà impasse perché ci vorranno ancora molti giorni per formalizzare eventuali ccordi. E quel blitz in Aula rimane l’unica (e ultima) mossa.

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