«Trovare subito una discarica» Vertice Regione-Provincia
Domani riunione operativa per individuare gli sversatoi
«Ho telefonato al presidente della Regione Stefano Caldoro con il quale ho concordato di incontrarmi domani per discutere delle misure che si appresta ad adottare il commissario Annunziato Verde in merito all’individuazione di nuovi siti nella provincia di Napoli». Luigi Cesaro, il numero uno dell’ente di Piazza Matteotti, a 7 mesi dall’accordo di Palazzo Chigi del 4 gennaio - con il quale il sottosegretario Gianni Letta imponeva alla Provincia di individuare siti dove sversare i rifiuti - chiederà dunque a Caldoro cosa fare. Mentre il medico studia, fra Napoli e provincia ci sono oltre 13mila tonnellate di rifiuti a terra. Perché tanto tempo è stato perso? E tutti gli aumenti della Tarsu a cosa sono serviti? Cesaro su questo punto rilancia la palla al sindaco Luigi de Magistris: «Non intendo polemizzare, ma ogni tanto uno tira i conti e ti capita che la somma non torni. Si parla di aumenti della Tarsu di 30 euro all’anno per napoletano? Non mi risulta. Piuttosto, cifre alla mano dico che oggi il costo di smaltimento a tonnellata stabilito dalla Provincia di Napoli ammonta a 112,95 euro, ed è il più basso tra tutte le province della Campania». Giova ricordare che meno di un anno fa si partiva da 88 euro. Ed era già Cesaro presidente della provincia. Ad ogni modo Cesaro ora ha nel mirino la possibilità di portare fuori regione i rifiuti. I napoletani incrociano le dita e sperano che questo non si traduca a sorpresa in un altro aumento, atteso che i costi dello smaltimento sono esclusivamente determinati dalla Provincia. «Mi auguro - scrive Cesaro in una nota in riferimento alle aperture fatta dalla Liguria - che la Liguria sia l’apripista di una nutrita filiera di regioni che dimostrino che l’Italia federalista non nega i propri valori fondamentali quali l’unità e la solidarietà». Il presidente della Provincia plaude alle parole del Capo dello Stato Giorgio Napolitano che ha bocciato senza mezzi termini il decreto del governo. «Le riflessioni del Presidente sono pienamente condivisibili. È innegabile che si continui a vivere un equilibrio precario e che gli sforzi di tutte le istituzioni debbano tendere alla realizzazione di quell’impiantistica in grado di assicurare un ciclo efficiente e sicuro dei rifiuti nella nostra regione». Altro compito istituzionale che la legge demanda alla Provincia, a partire dagli impianti di compostaggio. Una chimera. L’unico pronto è Caivano, inaugurato e mai utilizzato.