«Troppi veti, occorreva individuare una discarica»
Vacchione: "Freni e mediazioni impossibile prendere alcuna decisione"
Ufficialmente lascia l’incarico per motivi personali. Ma anche perché la Sapna «è una struttura tecnico-politica. E un questore è abituato ad agire più che a intavolare trattative».
Parole, amare, di Umberto Vecchione, ex questore, dal 28 gennaio scorso al vertice della società provinciale che si occupa della gestione del ciclo dei rifiuti.
Questore, ha rassegnato le dimissioni. In un momento ancora caldo sul fronte dei rifiuti. «Sono state protocollate ieri (due giorni fa, ndr) e sarò al lavoro, ma solo per l’ordinaria amministrazione, sino alla fine della prossima settimana».
Perché se ne va? Mani legate? «Motivi personali: devo dedicarmi alla mia famiglia. E comunque a gennaio, quando subentrai al prefetto Catenacci di cui ero il vice, chiarii come il mio impegno sarebbe stato a termine».
Pochi mesi in cui la società è stata però al centro di polemiche. «La Sapna deve occuparsi di smaltimento ma è una struttura tecnico-politica in cui contano molto gli imput di quest’ultimi. Ogni volta poi occorre ascoltare i vertici della Regione, della Provincia e ora si aggiungerà anche il sindaco de Magistris. Tutto il lavoro si deve fare facendo prima accordi con loro».
E non sempre arrivano i risultati: i rifiuti stanno affogando Napoli e l’hinterland. «Una premessa: io non ho simpatia per il ministro Calderoli e per i leghisti ma non hanno tutti i torti. Non si può chiedere di portare i rifiuti altrove e qui non si apre una discarica. In tutta la regione ci sono decine di cave dismesse, di aree poco popolate ma veti incrociati bloccano tutto».
Non nel napoletano, però. «E che significa? La Regione ha il potere per individuare e aprire siti».
Bilancio amaro? «Sono considerazioni che faccio da cittadino, ormai. Ma capirà, ho settant’anni di cui quaranta passati in polizia. E da questore ho dovuto prendere molte volte la decisione di far partire cariche, sgomberi. Ecco in alcuni momenti si deve decidere senza dilungarsi in trattative che rischiano di non portare a nulla. Io comunque sono sereno: in questi ultimi giorni devo verificare se una ditta con interdittiva antimafia, attraverso un subappalto, sta trasportando rifiuti dagli Stir. Devo risolvere quest’ultima faccenda».