Gare d'appalto e ditte sospette Bufera Sapna
"Non sono un politico ma un questore"
Le dimissioni del numero uno della Sapna erano già nell’aria da alcune ore ma arrivano in un momento assai delicato. Le strade napoletane ripulite, infatti, possono essere solo uno scenario temporaneo in attesa che si formalizzino gli accordi per trasferire i rifiuti in altre regioni. Ma si arriverà almeno alla metà della settimana che inizia domani. E in mezzo c’è una chiusura, da domani, della discarica di Chiaiano sino a sabato prossimo. Un quadro in cui la regia è affidata alla Sapna nel momento in cui però il suo numero uno, il questore Umberto Vecchione, ha deciso di lasciare. E ci sono da formalizzare i trasferimenti, appunto, dei rifiuti in altre regioni. Una modalità che al questore non è mai andata giù. «Occorreva ed occorre individuare un sito in Campania altrimenti ci si ritroverà in una situazione di perenne impasse», ha spiegato nelle ultime ore ai suoi collaboratori. «Credo che la spazzatura andrebbe smaltita il più vicino possibile al luogo di produzione – aveva ragionava Vecchione qualche giorno fa -. Temo che si faranno avanti molte imprese e controllarle tutte non sarà facile». La Sapna ha indetto una gara per i trasporti, tuttora in via di svolgimento: «La selezione sarà pubblica, ma comunque difficile: il settore è inquinato e le informazioni dalla prefettura spesso arrivano in ritardo perché le richieste sono molte e le indagini complesse». In mezzo l’amarezza per essersi trovato in queste settimane con le mani legate: poco decisionismo, nessuna individuazione di una discarica «nonostante la Regione lo potesse fare». E anche nelle prossime ore quindi lo scenario è a ostacoli. A cominciare dai trasferimenti verso le altre regioni che, al di là del cauto ottimismo che viene fatto filtrare da Palazzo santa Lucia, ancora devono essere siglati. La speranza, accarezzata in queste ore dalle istituzioni locali campane, è quella di siglare accordi simili a quelli dei mesi passati. Sino al 31 maggio scorso, quando una sentenza del Tar del Lazio ha bloccato il sistema, erano state portate fuori regione dalla Sapna, come risulta dalla risposta della Provincia a un'interrogazione della Federazione della sinistra, ben 69 mila 675 tonnellate di rifiuti per una spesa complessiva di 12 milioni di euro. Le destinazioni: gli impianti della Herambiente a Imola, quelli della Rea s.p.a a Livorno, quelli delle ditte associate Vincenzo D'Angelo e Profineco in Sicilia e quelli della Italcave a Taranto. E poi in Sicilia, regione anch’essa in emergenza, anche se quest’ultima destinazione ha suscitato non polemiche per una condanna in primo grado dei proprietari dell’impianto in provincia di Messina. «Il decreto rifiuti è abbastanza vergognoso - avverte il governatore della Puglia Nichi Vendola - perchè di fatto scarica sulle regioni limitrofe il problema. Io voglio dare e fare solidarietà alla Campania ma dentro un quadro di solidarietà del Paese Italia e tutelando anche la salute delle popolazioni pugliesi». Scene già viste: dell’accordo con la Puglia nel 2010, ha più volte fatto notare Vendola, furono di più i camion campani mandati indietro perché non a norma che quelli che scaricarono».