Sono arrivat anche i graduati che dirigeranno i Cdr, ospitati in alberghi e residence vicini agli impianti
Ufficiali e soldati semplici: la carica dei seicentotrenta
In Campania l'esercito interviene con mezzo e uomini. La maggior parte di militari arriva da una caserma di Caserta
1 giugno 2008 - Fabrizio Geremicca
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
Sono già in Campania e potrebbero iniziare a lavorare sin dalla prossima settimana i 32 militari che dirigeranno gli impianti di tritovagliatura al posto dei tecnici Fibe coinvolti nell'inchiesta della Procura di Napoli, da alcuni giorni agli arresti domiciliari. Sono ufficiali e marescialli in forza al Genio Militare i quali - garantiscono fonti dell'Esercito - hanno le competenze tecniche per impugnare il timone degli ex Cdr, uno dei settori più delicati dello zoppicante ciclo di gestione dei rifiuti campano.
A differenza dei loro colleghi in grigioverde i quali sono impegnati da mesi nella raccolta straordinaria dell'immondizia in Campania, i trentadue non alloggiano in caserma, ma sono stati distribuiti in alberghi e residence adiacenti gli impianti dove dovranno lavorare. Nella grottesca vicenda dell'emergenza rifiuti, che richiederebbe soprattutto il dispiegamento delle più innovative ed ecocompatibili tecnologie, torna con regolarità sconcertante il luogo comune dell'Esercito salvifico. Indipendentemente, o forse malgrado la volontà degli stessi vertici mi-litari, tutt'altro che entusiasti della campagna "monnezza" alla quale li chiamano politici e commissari.
Con l'arrivo dei 32 per i Cdr, sale dunque oltre quota 500 il contingente militare che fronteggia il generale spazzatura, nella Campania sempre più simile ad un'opera di Ionesco, il maestro del teatro dell'assurdo. E' la campagna di estate, che arriva alcuni mesi dopo la ben più massiccia campagna d'inverno. Era l'epoca del prefetto Pansa: roghi, oltre 200.000 tonnellate non raccolte in regione, la Campania protagonista in negativo dei pezzi e dei servizi di tutti i più importanti corrispondenti internazionali. «Basta, arriva l'esercito», il grido di battaglia.
Così fu. In tutti questi mesi, 500 soldati del Genio militare, acquartierati a Caserta, nella caserma Amato - sede del XXI Guastatori in missione in Libano - hanno garantito almeno la rimozione dei cumuli di immondizia più vistosi. Superspazzini dotati di mascherine e, soprattutto, di mezzi: circa 180, tra pale meccaniche per sollevare la spazzatura e ribaltabili per trasportarla agli impianti di tritovagliatura. Mesi di lavoro intenso - magari non proprio marziale - per i quali il neoministro della Difesa, Ignazio La Russa, bussa ora a quattrini. «Alle Forze armate impegnate a fronteggiare l'emergenza rifiuti — ha detto ieri mattina in una intervista rilasciata a Settegiorni,
su Rai Uno — non può essere attribuita solo una riconoscenza teorica. Deve essere concreta ed anche finanziaria». In attesa dei soldi, se mai arriveranno, i militari potrebbero tra un po' sorvegliare pure le discariche, magari anche i siti di stoccaggio provvisorio, certo i termovalorizzatori, se mai si costruiranno.
«Gli impianti di gestione del ciclo dei rifiuti — ha ribadito con enfasi Berlusconi venerdì a Napoli — saranno guardati a vista dall'esercito, per scongiurare proteste e danneggiamenti ». Considerando che il premier ha in mente 10 discariche e 4 inceneritori, l'Esercito portrebbe mettere a disposizione, nell'operazione, almeno un altro centinaio di unità. Non necessariamente del Genio militare perché - rivela una fonte in grigioverde, non senza un pizzico di sarcasmo e di amarezza la sorveglianza al pattume è un compito che può svolgere qualunque militare». Complessivamente, sul fronte spazzatura l'Esercito impiegherà 630 unità. Sull'utilizzo dei militari a guardia delle discariche è critica Nunzia Lombardi, del Comitato per la tutela del diritto alla salute: «Meglio sarebbe se fossero impiegati per difendere il territorio dalle ecomafie ed evitare gli sversamenti di rifiuti tossici, che ancora avvengono lungo i canali dei Regi lagni. Lo Stato sfoggia i muscoli contro i manifestanti ed è debole con la camorra».
Con l'arrivo dei 32 per i Cdr, sale dunque oltre quota 500 il contingente militare che fronteggia il generale spazzatura, nella Campania sempre più simile ad un'opera di Ionesco, il maestro del teatro dell'assurdo. E' la campagna di estate, che arriva alcuni mesi dopo la ben più massiccia campagna d'inverno. Era l'epoca del prefetto Pansa: roghi, oltre 200.000 tonnellate non raccolte in regione, la Campania protagonista in negativo dei pezzi e dei servizi di tutti i più importanti corrispondenti internazionali. «Basta, arriva l'esercito», il grido di battaglia.
Così fu. In tutti questi mesi, 500 soldati del Genio militare, acquartierati a Caserta, nella caserma Amato - sede del XXI Guastatori in missione in Libano - hanno garantito almeno la rimozione dei cumuli di immondizia più vistosi. Superspazzini dotati di mascherine e, soprattutto, di mezzi: circa 180, tra pale meccaniche per sollevare la spazzatura e ribaltabili per trasportarla agli impianti di tritovagliatura. Mesi di lavoro intenso - magari non proprio marziale - per i quali il neoministro della Difesa, Ignazio La Russa, bussa ora a quattrini. «Alle Forze armate impegnate a fronteggiare l'emergenza rifiuti — ha detto ieri mattina in una intervista rilasciata a Settegiorni,
su Rai Uno — non può essere attribuita solo una riconoscenza teorica. Deve essere concreta ed anche finanziaria». In attesa dei soldi, se mai arriveranno, i militari potrebbero tra un po' sorvegliare pure le discariche, magari anche i siti di stoccaggio provvisorio, certo i termovalorizzatori, se mai si costruiranno.
«Gli impianti di gestione del ciclo dei rifiuti — ha ribadito con enfasi Berlusconi venerdì a Napoli — saranno guardati a vista dall'esercito, per scongiurare proteste e danneggiamenti ». Considerando che il premier ha in mente 10 discariche e 4 inceneritori, l'Esercito portrebbe mettere a disposizione, nell'operazione, almeno un altro centinaio di unità. Non necessariamente del Genio militare perché - rivela una fonte in grigioverde, non senza un pizzico di sarcasmo e di amarezza la sorveglianza al pattume è un compito che può svolgere qualunque militare». Complessivamente, sul fronte spazzatura l'Esercito impiegherà 630 unità. Sull'utilizzo dei militari a guardia delle discariche è critica Nunzia Lombardi, del Comitato per la tutela del diritto alla salute: «Meglio sarebbe se fossero impiegati per difendere il territorio dalle ecomafie ed evitare gli sversamenti di rifiuti tossici, che ancora avvengono lungo i canali dei Regi lagni. Lo Stato sfoggia i muscoli contro i manifestanti ed è debole con la camorra».