Acerra, nuovo duello con la Provincia ricorso al Tar contro gli sversamenti

Il commissario prefettizio impugna l'ordinanza per lo stoccaggio dei rifiuti
2 luglio 2011 - Enrio Ferrigno
Fonte: Il Mattino

Acerra. È guerra a suon di carte bollate tra il Comune di Acerra e la Provincia per lo smaltimento dei rifiuti nei due siti di stoccaggio individuati dal presidente Luigi Cesaro. Ieri l'altro a pronunciarsi sul contenzioso è stato il Tar Lazio che ha respinto le due istanze avanzate dal Comune per l'adozione di un decreto cautelativo monocratico di sospensione del provvedimento provinciale che autorizzava lo sversamento dei rifiuti nei capannoni di ItalAmbiente (7000 tonnellate) e sulla piazzola numero due del sito di stoccaggio posto di fronte all'inceneritore (8000 tonnellate). Il tribunale romano ha ritenuto che «non sussistano presupposti di estrema gravità ed urgenza» per cui ha fissato per il prossimo 12 luglio la seduta di camera di consiglio per decidere sulla sospensione o meno dell'efficacia del decreto Cesaro. Di diverso avviso il Tar Campania che ha sospeso l'ordinanza del'ex sindaco Tommaso Esposito in cui si intimava alla Provincia di non sversare nel sito di stoccaggio posto di fronte all'inceneritore. Il presidente della quinta sezione Antonio Guida ha infatti adottato lo scorso 28 giugno un decreto monocratico cautelare di sospensione (fino all'udienza fissata per il prossimo 28 luglio) poche ore dopo la presentazione del ricorso da parte della Provincia: «In considerazione della gravità e dell'urgenza delle ragioni rappresentate». Immediatamente sono cominciate le operazioni di smaltimento delle ecoballe nel sito di fronte all'inceneritore, ma altrettanto rapidamente è partita la reazione del Comune. Il commissario prefettizio Marcello Fulvi che da sabato scorso amministra il Comune al posto dell'ex sindaco Tommaso Esposito, dimessosi definitivamente dall'incarico, ha dato mandato al legale Maurizio Balletta di costituirsi in giudizio davanti al Tar. Ma la querelle giudiziaria è diventata soprattutto una lotta contro il tempo. L'udienza è stata fissata per il 28 luglio prossimo troppo tardi per evitare il riempimento del sito. Ed ecco che in Comune stanno valutando anche di chiedere la revoca immediata del decreto del Tar prima dell'udienza. «Sul ciclo dei rifiuti è competente il Tar del Lazio e non quello della Campania», spiegano in Municipio. Sulla piazzola numero due dovrebbero essere stoccate per due mesi e mezzo 8000 tonnellate di rifiuti secchi provenienti dagli Stir di Giugliano e Tufino. Di qui l'ordinanza dell'ex sindaco Esposito con che imponeva a Palazzo Santa Lucia non solo il divieto di conferimento, ma anche la rimozione delle tonnellate di rifiuti accatastate dal lontano 2005 nel sito ritenuto illegittimo dal Consiglio di Stato perché mancante di Valutazione di impatto ambientale ed inserito dal Governo tra i siti nazionali da bonificare.

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