Boscoreale, l’ira dei cittadini «No a nuove discariche»
Boscoreale. «Aprite pure una, due, tre nuove discariche ma dateci la possibilità di scegliere il nostro “sito di deportazione”, le condizioni le dettiamo noi, barattiamo il nostro paese tutto. Andiamo via da questa illegalità, andiamo via da questo degrado, siamo stanchi». A lanciare la provocazione sono gli attivisti del Movimento in difesa del territorio area vesuviana. Il messaggio è stato diffuso ieri, anche attraverso numerosi volantini. Sono loro, lo zoccolo duro dei manifestanti, quelli che non si danno mai per vinti e che, lunedì, insieme con altri cittadini, hanno bloccato le quattro strade che s’intersecano alla rotonda di via Panoramica, dove c’è il presidio simbolo della lotta agli sversatoi legali e illegali realizzati nell’area protetta del Parco Nazionale del Vesuvio. Ora, i membri del Collettivo Area Vesuviana si dicono disposti ad accettare l’apertura della Cava Vitiello in cambio di uno spostamento in blocco di tutta la popolazione di Boscoreale in aree salubri dal punto di vista ambientale, fisico e psicologico, e aggiungono «potete portare pure tutta l’immondizia che volete». Poi accusano di vera e propria schizofrenia i sindaci di Boscoreale e Boscotrecase: «In meno di ventiquattrore il sindaco Langella ha rilasciato due dichiarazioni contraddittorie sulla questione discariche. Lunedì Langella, incendiario e fiero, ha dichiarato la sua preoccupazione sull’apertura della Cava Vitiello per risolvere la grave emergenza dei rifiuti di Napoli. Il giorno successivo lo stesso sindaco Langella insieme con il sindaco Auricchio, diventa schizofrenico e pompiere». All’indomani dei blocchi stradali lungo la strada Panoramica del Vesuvio, infatti, i sindaci hanno tentato di raffreddare gli animi: «Non c’è alcun motivo per riprendere le azioni di protesta» avevano detto. Parole dettate, probabilmente, dalla preoccupazione che le proteste sfociassero nuovamente in violenze come accaduto nell’autunno scorso. «Abbiamo espresso il nostro netto parere contrario a realizzare nuove discariche in un territorio già fortemente martoriato ma, fortunatamente, ribadisco che non vi sono i presupposti per manifestare con azioni forti, impedendo agli stessi cittadini del Vesuviano di transitare, arrecando danni unicamente ai residenti». Il provvedimento, infatti, potrebbe essere adottato solo con la revisione della legge 1/2011 con la quale venne cancellata la seconda e più ampia discarica, la Cava Vitello appunto dai siti da utilizzare per discariche rifiuti.