Raffica di multe, vigile aggredito scatta la linea dura tra le proteste
Oltre 1300 le tonnellate ancora a terra in città, a soffrire sono le periferie senza distinzioni geografiche, i quartieri del centro invece respirano e hanno un aspetto quasi normale. Si rivedono addirittura gli spazzini, figure che molti napoletani avevano dimenticato e che stanno - con gioia - riscoprendo e valorizzando. Situazione dunque in miglioramento ma è proibito mollare la presa. Così scatta anche la linea dura contro chi riempie i cassonetti fuori orario. Almeno un centinaio le multe elevate dalla Polizia municipale, a macchia di leopardo in tutta la città. Procediamo con ordine e partiamo proprio dalle multe. I vigili urbani per tutta la giornata si sono appostati nei quartieri della città. hanno lavorato su «segnalazione» degli ispettori di Asìa che verificano dove i cassonetti sono già pieni fin dalla mattina. I napoletani, quelli non multati approvano. «Tra quelli multati c’è chi si arrabbia - spiegano gli agenti - ma abbiamo anche avuto l’apprezzamento delle persone e dei negozianti della zona che sono intervenuti in nostra difesa quando una signora, che è stata poi denunciata per oltraggio, ha strappato la multa inveendo contro di noi». «Lo sversamento - spiega il tenente Gaetano Frattini a capo della sezione del quartiere Avvocata che ha coordinato le operazioni di controllo - può avvenire solo tra le 19 e le 22 ma abbiamo notato che i cassonetti, svuotati la sera prima, di mattina erano già pieni». Il sospetto è che i cassonetti pieni di mattina possano essere sinonimo di boicottaggio del piano del Comune. Nel mirino dei caschi bianchi nelle prossime ore ci saranno in particolare i negozianti. Città dall’aspetto più normale ma con sullo sfondo lo spettro che i siti di trasferenza stanno per esaurirsi. Al massimo 48 ore ancora e se non ci sarà il decreto del governo per esportare i rifiuti fuori regione la situazione potrebbe tornare a complicarsi. Il sindaco Luigi de Magistris sparge ottimismo: «Troveremo discariche da utilizzare se sarà necessario, ma i luoghi non li diciamo». Non dovrebbero essere sul territorio napoletano ma necessarie per svuotare i siti di trasferenza e poterli riempire se ce ne fosse un’altra volta bisogno. Il bollettino di Asìa è chiaro: sono 1380 le tonnellate che ancora giacciono per le stende di Napoli. Alla mezzanotte di ieri, le tonnellate sversate sono state 1226 alle quali vanno ad aggiungersi altre 380 conferite nella mattinata. Gli impianti presso i quali sono stati sversati i rifiuti sono Chiaiano, Tufino, Acerra, Caivano, Santa Maria Capua Vetere e Giugliano.