«Serre, no all’ampliamento della discarica»

L’assessore provinciale Cennamo: «Di notte arrivano camion a sversare, ma che rifiuti sono?»
31 maggio 2008 - Francesco D'Ambrosio
Fonte: Il Mattino Salerno

Il sospetto che nella discarica siano stati stoccati rifiuti tossici, che il percolato finisca nel sottostante fiume Sele e la possibilità che l'invaso possa essere allargato mandano su tutte le furie il vice sindaco di Postiglione ed assessore provinciale alla protezione civile, caccia e pesca Carmine Cennamo. «Siamo dalla parte dello Stato ma non autorizzeremo nessuno ad ucciderci», dice lapidario. Svela: «Undici notti fa due camion invece di indirizzarsi verso la discarica imboccarono una strada secondaria di Postiglione. Si imbottigliarono e furono scoperti quando gli autisti, costretti, chiamarono i soccorsi. Di notte è vietato scaricare, perché stavano lì? Cosa avrebbero dovuto scaricare in clandestinità? Finora in quell'invaso sono stati sversati materiali tossici? Le popolazioni alburnine e della piana del Sele hanno il diritto di ottenere risposte. La discarica dev'esere rimossa ed analizzata palmo a palmo. Altro che allargamento». Altri particolari: «Ebolitani e battipagliesi dovrebbero preoccuparsi di quanto sta accadendo a Serre e Postiglione, chiedere se il percolato prodotto dalle 600mila tonnellate di rifiuti viene raccolto o finisce nel Sele e quindi scorre a valle. Crediamo che oggi questa discarica metta seriamente in pericolo la salute di decine di migliaia di cittadini. Spingerò il sindaco di Postiglione a denunciare il pericolo dei rifiuti tossici ed a costituirsi parte civile». Si sfoga: «Più volte avrei voluto controllare di persona la discarica ma mi è sempre stato impedito l'ingresso: per vedere ho dovuto sorvolare lo sversatoio in elicottero». Capitolo-allargamento: «Nell'area di Macchia Soprana abitano 42 famiglie; le loro prime case sorgono a 50 metri dall'invaso. È criminoso pensare di allargare i confini portando la capienza da 700 mila ad 1 milione di tonnellate». Giura guerra «con ogni mezzo» perché se formalmente «la discarica ricade nel Comune di Serre» sostanzialmente «chi ne paga le dirette conseguenze è la popolazione di Postiglione». Spiega: «Per 30 famiglie di queste 42 la sussistenza è assicurata dalle attività di allevamento con produzione di latte (da sempre venduto alla Centrale), di derivati (formaggi), di coltivazione di olivi e di relativa produzione di olio di grande qualità. Sono quarantenni, hanno fortemente voluto continuare l'attività dei nonni e dei padri. Da quando c'è la discarica molti hanno però dovuto chiudere e trasferirsi, impoverendo ancor di più un territorio i cui fragilissimi equilibri sociali intrecciano la storia stessa della nostra comunità». Cennamo vede «il punto di non ritorno» e dice: «Non permetteremo a nessuno di continuare a decidere il nostro futuro». 2.500 abitanti per 1.800 residenti effettivi: conti alla mano la popolazione di Postiglione si spalma, per quasi la metà del suo totale, proprio nell'area adiacente l'attuale discarica di Macchia Soprana più direttamente interessata dal progetto di allargamento. «Oltre ai catastrofici danni che tale operazione arrecherebbe all'equilibrio dell'intero paese c'è da considerare quello, non meno dirompente, sull'ambiente. Lo spostamento dei confini determinerebbe un ulteriore grosso taglio di bosco in aggiunta ai circa 7 ettari già sacrificati». L'alternativa: «A Bertolaso, oggi diventato favorevole all'allargamento, la Provincia di Salerno propone il ben più adatto sito di Caggiano». Alla luce dell'inasprimento delle pene a carico di chi si frappone tra le decisioni del Governo e le relative attuazioni, quali saranno i passi che Cennamo ed i postiglionesi realizzeranno per opporsi? «Faremo di tutto per interrompere questo disegno. Ne va del futuro nostro e dei nostri figli». Presto il presidio permanente dell'area.

«Non c’è pericolo radiazioni»

Serre. Non sono presenti elementi radiottavi nella discarica di Macchia Soprana. Ancora attesa per l'esito degli esami chimici Cornetta avvisa: «Continueremo a vigilare sul rispetto dei codici sui rifiuti inviati in discarica». Rientrato l'allarme sulla tossicità dei rifiuti scaricati a Macchia Soprana. Dopo le notizie emerse dalle intercettazioni telefoniche che lasciavano presumere una 'superficialità' nel rispetto dei codici sui rifiuti al momento dello scarico, il sindaco di Serre, Palmiro Cornetta, mercoledì mattina ha inviato una richiesta di controllo al Noe di Napoli, all'Arpac e all'Asl Sa2. «Chiedo il mantenimento dei patti sottoscritti dallo Stato, - dichiara - la necessità di elevare una richiesta di controllo sui rifiuti sversati aumenta lo sconcerto nell'istituzione locale». Ieri mattina il sopralluogo dei carabinieri, con il dottor Laurino, chimico nominato dal Comune per i controlli sulla discarica: «Dalle prime verifiche effettuate dal nostro tecnico non sono state riscontrati elementi radioattivi - dichiara Cornetta - una notizia che ci rasserena ma che non farà calare il nostro livello di attenzione sulla discarica». Nei prossimi giorni l'Arpac consegnerà i risultati delle analisi chimiche. Da martedì il dottor Luigi Laurino effettuerà prelievi per controlli radiometrici in ogni punto della discarica e nel percolato.

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