Discarica abusiva vicina ai vigneti del Lacryma Christi Scoppia la protesta
Boscotrecase. Nelle ore in cui i sindaci vesuviani cercavano di raffreddare gli animi dei cittadini e impedire nuove proteste contro l'apertura della Cava Vitiello, i membri dei comitati antidiscarica individuavano un vasto sversatoio illegale di rifiuti tossici e speciali, proprio a pochi metri dal presidio della strada Panoramica del Vesuvio, dove lunedì le mamme vulcaniche s'erano incatenate. La scoperta è avvenuta ieri in località Fruscio-Ciaramella, nel territorio di Boscotrecase. Centinaia di metri quadri d'area protetta, tra pinete e colate laviche tipiche del Parco nazionale del Vesuvio, sono stati adibiti a discarica di rifiuti d'ogni tipo. Gli attivisti della Rete dei comitati insieme con Legambiente denunciano la presenza di tonnellate di amianto, tubi e tegole di eternit, oltre a bidoni di oli esausti e fusti dal contenuto tanto ignoto quanto sospetto. «La discarica si trova lungo la strada dei vigneti del Lacryma Christi, tra i sentieri della riserva, sottoposto quindi alla vigilanza del CTA del Parco che non è riuscita ad impedire questo ennesimo scempio - dice Franco Matrone, portavoce della Rete dei comitati - protette da sbarre di accesso e dallo sguardo di contadini e visitatori quest'area costituisce la più grande discarica a cielo aperto di amianto. La caratteristica inquietante è la presenza di blocchi di tubi di amianto imbustati, come se fossero stati smaltiti illegalmente e a costo zero». Toccherà ora alla magistratura, a cui ha annunciato di ricorrere Legambiente, con un esposto corredato da dossier fotografico, individuare la provenienza dei rifiuti pericolosi, decretare l'isolamento dell'area e ordinarne, per conto dell'Asl, la bonifica. «E' inaccettabile vedere invaso da uno sconcio simile il regno della straordinaria biodiversità dell'ambiente vesuviano - spiega amareggiato Pasquale Raia di Legambiente - il ritrovamento la dice lunga su chi ha la responsabilità del controllo del territorio».