De Magistris sale sul camion con Asìa sbloccati 43 milioni per l'azienda

Il sindaco ai dipendenti: "Fiero del vostro lavoro". Parte la ricapitalizzazione
29 giugno 2011 - Luigi Roano
Fonte: Il Mattino

È arrivato con 15 minuti di anticipo, alle 5,45, come sua abitudine nel deposito di Asìa in via Volpicella a Barra. Il sindaco Luigi de Magistris ha voluto ringraziare «i lavoratori dell’azienda raccolta dei rifiuti per lo straordinario sforzo che stanno compiendo in queste ore». Un saluto per ricordare ai lavoratori «la fierezza di essere, come lui, al servizio della città». Il sole ancora non si era alzato quando il primo cittadino si è messo al volante di uno degli autocompattatori. Una giornata cominciata prestissimo e per Asìa non è stata l’unica sorpresa. Il sindaco ha comunicato un aumento di capitale della bellezza di 43 milioni per l’azienda. Un mutuo contratto per rendere Asìa solida sotto l’aspetto finanziario. Quanto basta per rimettere a posto i conti e far partire la raccolta differenziata concretamente. Procediamo con ordine. Nelle sede di Asìa de Magistris è stato accompagnato dall’inseparabile vicesindaco Tommaso Sodano, quindi si è messo al volante di un camion e ha dato la carica all’esercito in arancione - sì anche i lavoratori di Asìa hanno le tute dello stesso colore del popolo che lo ha votato - e ha dato l’avvio alla raccolta. I lavoratori hanno accolto molto positivamente de Magistris «è la dimostrazione della grande vicinanza della nuova Amministrazione comunale per chi, in prima linea, è impegnato quotidianamente a confrontarsi con difficoltà operative inimmaginabili e senza soluzione di continuità» si legge in una nota dell’azienda. Un sindaco ottimista convinto che la città possa raggiungere gli obiettivi fissati e uscire dall’emergenza. Non sono mancate le stoccate a governo e a Lega. «Napoli arriverà al 70% di raccolta differenziata entro la fine dell’anno. Ce la facciamo sicuro, non forse» la certezza di de Magistris. «Napoli è mobilitata per raggiungere il porta a porta in tutta la città. Dal primo settembre partiamo da otto quartieri, già ci sono le isole ecologiche, da luglio ci sarà una grande campagna di informazione». I roghi, gli atti vandalici e le inchieste che ne sono scaturite sull’ennesima crisi non lo distraggono: «È ovvio che interessi forti e criminali si mettano di traverso, ma noi siamo più forti - dice - Per la prima volta abbiamo invertito un trend adesso si parla, si scrive e si fanno ordinanze che puntano al riutilizzo, al recupero, al porta a porta. «Tutti vogliono contribuire, anche i detenuti di Poggioreale facendo la differenziata in carcere. A Napoli ha vinto la legalità e ci sono degli intralci, intoppi, ma siamo più forti». La guerra romana sul decreto sbloccaflussi che veda la Lega nettamente contro Napoli non lo inquieta: «Non vogliamo l’elemosina dei leghisti - racconta il sindaco - il governo decida che fare, prendiamo atto che finora non hanno fatto nulla ma non aspettiamo loro, sia ben chiaro». Il sindaco punta all’autonomia della città sullo smaltimento dei rifiuti e in questa logica c’è da dire che per la prima volta dopo anni di immobilismo funzionano tre siti di trasferenza sul territorio cittadino. Il bersaglio del sindaco resta la Lega: «Sono assolutamente contrario allo stato di emergenza. Il governo deve fare un decreto che consenta di portare i rifiuti nelle regioni disponibili. Nessuna della Lega è toccata, ecco perché la loro posizione è strumentale. Ci sarebbero la Toscana, l’Emilia, le Marche, la Puglia, la Liguria che hanno mostrato sensibilità». E ancora: «La Lega ha una posizione ideologica. Il loro è un veto politico inaccettabile. È una posizione ideologica, che rispetto, ma è molto grave perché è in un’ottica secessionista. Loro sono convinti che Napoli sia la parte scadente del Paese, io da sindaco darò una prova d’orgoglio ai leghisti e tra un po’ si accorgeranno di che capacità di forza ha la mia città».

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