«Quest’area ha già dato qui ci sono anche le ecoballe»

Il sindaco papa: già partiti i rilievi per verificare l'impatto degli agenti inquinanti
28 giugno 2011 - Fabio Mencocco
Fonte: Il Mattino

Santa Maria la Fossa. Arriva secco e deciso, da parte del sindaco di Santa Maria la Fossa, Antonio Papa, il rifiuto di riaprire il sito di stoccaggio Parco Saurino, paventato dall’assessore al Comune di Venezia, Gianfranco Bettin. «Santa Maria la Fossa non è disposta più ad accogliere un solo chilogrammo di immondizia - avverte senza mezzi termini - Il nostro paese ha già dato, voglio ricordare all’assessore Bettin che abbiamo già ospitato discariche come Parco Saurino 1 e 2, più l’ampliamento di questi ultimi due siti. Inoltre – continua - sul nostro territorio sono presenti le ecoballe in località Pozzo Bianco e non dimentichiamoci delle vergogna nazionale che corrisponde al nome di Ferrandelle». Dure le parole del sindaco fossataro che evidentemente intende rispedire al mittente l’accusa di voler nascondere una eventuale vasca da riempire di rifiuti per «favorire» magari la criminalità organizzata. Secondo la ricostruzione fatta dallo stesso primo cittadino, la riapertura di Parco Saurino è impossibile anche perché la vasca individuata dall’assessore veneziano era già «stata presa in considerazione nel 2008 durante l’emergenza rifiuti e poi fu scartata, in quanto non aveva i necessari requisiti di sicurezza». In pratica non c’era la possibilità di accogliere altri rifiuti all’interno di Parco Saurino senza incidere ulteriormente sulle già compromesse matrici ambientali. La discarica dunque resterà chiusa ed è sempre in attesa di bonifica. Ed è proprio questo uno dei capitoli dai risvolti più estenuanti, visti i tempi lunghi, le attese e i finanziamenti che arrivano con il contagocce e soltanto dopo reiterati appelli e trattative. Il ministero all’Ambiente a Roma ha già fatto sapere di aver approvato il progetto inviato dal Comune del basso Volturno che insieme con la Provincia ha stilato un programma di bonifica per il sito. Sono tutt’ora in corso le operazioni di prelievo delle acque all’interno dei «pozzi spia» individuati in un’area di 1,5 km nei pressi di Parco Saurino. La maggior parte dei prelievi è già stata effettuata, all’appello mancano solo tre pozzi da ispezionare, ed entro breve si prevede di raccogliere e analizzare l’acqua anche da queste ultime strutture. I controlli sull’inquinamento dell’acqua sono quanto mai necessari, poiché si deve capire quanto i liquami e il percolato abbiano inquinato le falde acquifere intorno alla discarica. Intorno a Parco Saurino, negli anni scorsi, si era riunito un folto gruppo di movimenti civici e di gruppi ambientalisti che a lungo hanno manifestato e protestato per impedirne la riapertura. Poi a Santa Maria la Fossa è stata aperta la discarica di Ferrandelle mentre al momento appare del tutto archiviata l’ipotesi di realizzarvi un termovalorizzatore. Le condizioni di Parco Saurino sono dunque precarie e quindi «si ritiene impossibile prevederne la riapertura», dice il sindaco Papa. Che conclude: «Ricordo, tra l’altro, che la discarica è attualmente oggetto di sequestro giudiziario e invito l’assessore Bettin a verificare di persona quanto da me affermato». Dunque, almeno per ora, le parole rimbalzate dal Veneto sembrano essere cadute nel vuoto; forse una provocazione che però conferma l’ormai chiara contrapposizione fra Nord e Sud (e qui la Lega non c’entra nulla, visto che al Comune di Venezia c’è un’amministrazione di centrosinistra) sul tema dell’emergenza rifiuti in Campania.

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