Petteruti a Berlusconi: rispetti gli impegni
«Abbiamo aggiunto un altro tassello nella nostra battaglia contro la cava Mastroianni. Ora sono più fiducioso di cinque giorni fa». Il sindaco Nicodemo Petteruti torna da Napoli, dove ha incontrato il premier Berlusconi insieme ai sindaci degli altri nove Comuni campani che dovrebbero ospitare una discarica, con la convinzione di aver ulteriormente allargato i margini di trattativa sull’ipotesi sversatoio nel capoluogo. In cinque giorni, il sindaco ha ottenuto una concreta apertura di credito dal sottosegretario Bertolaso, che nel primo incontro di domenica scorsa aveva convenuto che il sequestro penale della discarica casertana di Lo Uttaro, area limitrofa alla cava Mastroianni, aveva modificato e complicato la situazione; e ieri ha incassato l’assenso in linea di principio dello stesso premier sul rispetto «degli impegni sottoscritti nel protocollo d’intesa dell’11 novembre del 2006» che portò all’apertura di Lo Uttaro ma che nello stesso tempo «escludeva categoricamente ipotesi di realizzazione di nuove discariche nel comune di Caserta e nei centri limitrofi». Due «tasselli», come li definisce il sindaco, che non spostano la bilancia sulle posizioni del Comune, nettamente contrario alla realizzazione della seconda discarica nel capoluogo, ma indicano una precisa posizione del governo che non forzerà i tempi e modi degli interventi. «Il governo - è convinto Petteruti - non ha alcuna intenzione di rompere il rapporto di fiducia con la cittadinanza»; in tale ottica, continua il sindaco, «rispettare le clausole del protocollo d’intesa firmato dall’allora commissario Bertolaso, sia riguardo alla localizzazione di nuove discariche che alla bonifica di quelle preesistenti, aiuterebbe non poco a rinsaldare quel rapporto di fiducia». Nell’incontro di ieri, il primo cittadino casertano ha anche ottenuto un importante attestato di stima dal commissario Gianni De Gennaro dal momento che «Caserta è riuscita a contenere la crisi grazie a proprie soluzioni». Il riferimento è al capannone dell’ex Ucar Carbon nell’area Saint Gobain dove il Comune ha depositato, dal mese di gennaio, quasi 2000 tonnellate di rifiuti che altrimenti sarebbero rimasti in strada. «Una bella soddisfazione - dice Petteruti togliendosi un sassolino dalla scarpa - abbiamo dimostrato di saper gestire da soli il problema ai tanti che ci avevano ostacolato dopo la scelta dell’ex Ucar». Sulla differenziata, il sindaco ha chiesto a Berlusconi di rivedere il sistema delle sanzioni che non «è graduale e proporzionato alla quota di riciclo raggiunta». Ma sul punto, l’amministrazione è in ritardo non avendo ancora provveduto ad aggiudicare la gara pubblica per la raccolta porta a porta nonostante il termine scaduto il primo maggio (poi prorogato). Sulla riunione di ieri a Napoli, il presidente della Provincia Sandro De Franciscis, ha detto di aver «apprezzato la concretezza del cammino che si sta facendo per uscire dalla emergenza rifiuti», e che dalla riunione nella prefettura di Napoli è anche emerso un «quadro di luci e ombre che già sapevamo». Anche ieri intanto i comitati civici che si oppongono alla realizzazione della discarica nella cava Mastroianni hanno manifestato portandosi all’esterno del Comune dove doveva tenersi un Consiglio proprio sull’emergenza: erano circa venti i rappresentanti del comitato che hanno distribuito ad alcuni consiglieri dei volantini nei quali si ribadiva la netta contrarietà all'apertura dello sversatoio. L’assise non ha però parlato di rifiuti visto la riunione di Napoli, così gli attivisti si sono spostati al presidio realizzato proprio davanti alla cava. I comitati hanno poi inoltrato una richiesta di incontro al presidente della Provincia, Sandro De Franciscis, perché proponga immediatamente un sito alternativo.