Altolà di Zinzi: "Parco Saurino non si tocca"

Il Presidente della Provincia: chi parla dimostra di non conoscere nè il problema nè il territorio
28 giugno 2011 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino

«Giù le mani da Parco Saurino, pensi piuttosto ai problemi della laguna veneta». Il presidente della Provincia di Caserta Domenico Zinzi risponde per le rime all’esternazione - rimbalzata su più organi di stampa - dell’assessore all’ambiente del Comune di Venezia, il verde Gianfranco Bettin che, per risolvere la questione dei rifiuti accumulati nelle strade di Napoli, ha proposto l’utilizzo degli invasi di Parco Saurino, chiusi da anni e in attesa delle opere di bonifica. Secondo la ricetta dell’assessore del capoluogo veneto, lo sversatoio di Santa Maria la Fossa potrebbe portare la propria capienza fino a 600mila metri cubi: «È interesse di tutti, anche delle amministrazioni del Nord, della stessa Regione Veneto, chiedere la verità - aveva detto Bettin - su questa enorme discarica inutilizzata, ricorrendo alla quale si potrebbe, finalmente, con la nuova amministrazione di Napoli e della Regione Campania e con il concorso di tutti, cominciare a sanare in modo definitivo questo bubbone». «Chi parla in questi termini - la replica secca di Zinzi - dimostra due grandi e gravi limiti: non conosce il problema e non conosce il territorio. Ricordo che nei mesi scorsi - rammenta il numero uno di corso Trieste - in un errore simile cadde l’ex assessore regionale della Campania Walter Ganapini il quale si era espresso per un riutilizzo di Parco Saurino. Ma poi fu la stessa Regione Campania, a guida centrosinistra, a rendersi conto della impossibilità di procedere in tal senso». Secondo Zinzi, inoltre, «per Parco Saurino è prevista una sola opzione: la bonifica. E sui fondi per la bonifica siamo in attesa che, dopo i frequenti annunci da parte del governo e da parte del ministro dell’Ambiente, le risorse vengano realmente messe a disposizione del territorio. Come Provincia - chiarisce il presidente - non siamo interessati a gestire il flusso dei finanziamenti; diciamo invece: dove sono i progetti? Presentate l’opera da realizzare e utilizzate i fondi destinati per il compimento di questi interventi. Soltanto così si evitano lungaggini e inutili passaggi burocratici e si crea qualcosa di realmente utile per il territorio». Quanto al paventato utilizzo di altri impianti della Provincia di Caserta cui eventualmente ricorrere «in soccorso» dell’emergenza della città di Napoli, Zinzi ha ribadito: «Su San Tammaro non siamo disposti a trattare - ha sottolineato - ingolfare la discarica di rifiuti di Napoli vorrebbe dire risolvere, e forse non del tutto, l’emergenza nel capoluogo campano e crearne, certamente, una in provincia di Caserta, un territorio che invece ha saputo dimostrare di sapersi gestire in piena autonomia e con un chiaro indirizzo strategico e programmatico nella realizzazione del ciclo integrato dei rifiuti. Ricordo infine - ha concluso - che la Provincia di Caserta, lo scorso 4 gennaio a Palazzo Chigi, ha sottoscritto una intesa istituzionale per garantire solidarietà in particolare alla provincia di Napoli. Ci siamo sempre opposti alle ordinanze della Regione anche ricorrendo al Tribunale amministrativo per difendere la sostenibilità del nostro ciclo, che non può subire atti autoritativi che rischiano di arrecare danni al sistema. In ogni altro incontro abbiamo precisato questa posizione». E proprio su questo terreno la Provincia di Caserta è fortemente orientata, secondo quanto prescrive l’attuale normativa sulla gestione del ciclo dei rifiuti, a favorire, entro il 31 dicembre prossimo, il passaggio di tutte le competenze, in termini di raccolta, smaltimento e trattamento dei rifiuti, alla Gisec, la società provinciale istituita per questo scopo.

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