Cirelli riapre il sito di Sardone "Mai più rifiuti da Napoli"
Corsi e ricorsi storici. Non pensava certo ai rifiuti, Gianbattista Vico, quando teorizzò la nuova scienza. Eppure, quando si parla di spazzatura, la storia si ripete davvero. Lo stabilimento per la tritovagliatura di Battipaglia è off limits, il sito di trasferenza di Ostaglio scoppia e il presidente della Provincia riapre l’impianto di Sardone, aperto e poi chiuso appena due settimane fa. Corsi e ricorsi storici. Detto, fatto. Lo aveva annunciato nel primo pomeriggio, Edmondo Cirielli. Davanti alle telecamere di Telecolore. «Aspettiamo giovedì», aveva detto pensando al decreto del governo per il ripristino dei conferimenti fuori regione. Poi il messaggio: «Sto valutando l’idea di utilizzare per altri tre giorni il sito di Sardone per impedire che i rifiuti vadano in strada in maniera massiccia». Detto, fatto. Senza neanche aspettare giovedì. Un paio di ore dopo Cirielli firma l’ordinanza per l’apertura temporanea dell’impianto di Giffoni Valle Piana fino a sabato, cinque giorni invece dei tre previsti. «È un’ulteriore assunzione di responsabilità», spiega il numero uno di palazzo Sant’Agostino. La storia si ripete. Come le accuse. Cirielli resta fermo sulle sue posizioni: mai più sacchetti da Napoli in provincia di Salerno. «Le responsabilità sono del Pd, che ha governato il capoluogo per quindici anni e non è riuscito a far capire ai cittadini l’importanza della raccolta differenziata. Lo avessero fatto, oggi avremmo ancora tante discariche aperte». Accuse su accuse, anche contro il governo: «Indebolito dall’azione suicida di Fini - continua il presidente della giunta provinciale - l’esecutivo non ha i numeri in Parlamento e si regge sulla stampella della Lega, guidata da persone irresponsabili che immaginano di fare la guerra tra Nord e Sud non rendendosi conto che così perderanno voti. Noi parlamentari campani, però, non consentiremo che il decreto non venga approvato». Fino alla stoccata finale: «Più che al governatore, dovrebbero consegnare l’avviso di garanzia al premier e al ministro dell’Ambiente». Caldoro non si tocca: «È una vicenda kafkiana - continua Cirielli - Per un anno, insieme all’assessore Romano, il governatore ha fatto l’impossibile per garantire le strade pulite e oggi si ritrova indagato per colpa di quindici anni di inefficienza e dell’incapacità del governo di realizzare le leggi». Nel mirino c’è anche De Luca: «Avevamo tre discariche ma Bassolino, Iervolino e De Luca ce le hanno riempite di rifiuti napoletani. Abbiamo già dato». L’unica soluzione è il termovalorizzatore, eppure il sindaco di Salerno ha annunciato un ricorso in Procura: «Stanno accadendo un sacco di cose strane - sottolinea il presidente della Provincia - De Luca dice che non abbiamo bisogno dell’inceneritore perché siamo autosufficienti, ma allora perché il sito di Ostaglio è pieno?» Domande senza risposta. «Il Comune ha avuto anche poteri commissariali ma non ha risolto niente, noi in un anno abbiamo chiuso la gara e dato una piccola prova di efficienza». E la variante urbanistica che impedisce la costruzione dell’impianto a Cupa Siglia? «È nulla, come se non ci fosse», chiosa Cirielli definendo le dichiarazioni di De Luca «pura propaganda politica». Se anche i lavori partissero domani, però, il termovalorizzatore sarebbe pronto solo tra un paio di anni. «Tocca al governo risolvere il problema», tuona il presidente della Provincia. E minaccia: «Se il Consiglio dei ministri non dovesse approvare il decreto, Berlusconi rischia veramente di cadere. Gli mancherebbero parecchi voti, a cominciare dal mio».