Piano discariche, Chiaiano e Terzigno si rbellano
Meno spazzatura in strada, ma continuano le proteste. Ieri a manifestare non sono stati, però, i teppisti che nei giorni scorsi hanno bloccato il traffico, sparso i rifiuti in strada e rivoltato i cassonetti per chiedere la rimozione dei cumuli, ma i cittadini e i comitati antidiscarica a Chiaiano e a Terzigno e venti lavoratori dell'ex bacino 5 e i disoccupati bros nel centro della città. La situazione, quindi, resta esplosiva. Ieri a terra c'erano in città 1560 tonnellate di spazzatura a fronte delle 1720 di domenica. E questo significa che i mezzi dell'Asia stanno continuando senza sosta a raccogliere la spazzatura per portarla agli impianti Stir e ai siti di trasferenza. Lungo le strade del centro si torna a respirare, ma c'è ancora crisi in periferia: nella sola zona orientale - lungo le strade che vanno da Ponticelli a San Giovanni a Teduccio , secondo le stime, vi sono ancora 220 tonnellate di spazzatura. Nella notte tra domenica e lunedì i roghi sono stati 48: i vigili del fuoco sono intervenuti soprattutto in piazza Mercato, via Piedigrotta, via Caracciolo; in provincia, invece, cumuli in fiamme in particolare a Giugliano, Melito e a San Giorgio a Cremano. Il principale focolaio di protesta è stato quello di Terzigno. La rotonda di via Panoramica che nei mesi scorsi fu l'epicentro delle manifestazioni contro l'ipotesi di apertura di una seconda discarica nel Parco del Vesuvio è stata bloccata da gruppi di cittadini che temono un eventuale ampliamento della cava Sari di Terzigno, attualmente attiva, e, in prospettiva, l'utilizzo di Cava Vitiello. Prima un gruppo di manifestanti ha tentato di impedire l'ingresso dei camion alla discarica scaricando del terreno sulla strada che dalla rotonda porta al sito, poi una trentina di mamme vulcaniche si è incatenata lungo la strada della rotonda. Cava Sari era stata destinata agli sversamenti dei soli comuni della zona rossa da un accordo firmato dai sindaci e dal premier Silvio Berlusconi. Cava Vitiello, invece, è stata cancellata con una nuova legge, quella del gennaio 2011 che modificava il decreto 90 del 2008. Tensione anche a Chiaiano dove il presidente della municipalità, Angelo Pisani, ha incontrato diverse centinaia di cittadini che protestavano contro l'ipotesi di allargamento dello sversatoio. Poi Pisani ha spiegato: «Mi oppongo a qualsivoglia ipotesi di ampliamento della discarica». Il presidente rilancia invece sulla necessità di un'immediata bonifica del territorio e riparazione delle strade del quartiere distrutte dai camion, dichiarandosi pronto ad impugnare ogni provvedimento innanzi alla magistratura competente. Pisani ha detto di essere pronto a rivolgersi anche alla procura. Sul posto è arrivato anche il senatore Sodano per rassicurare i cittadini. Su un fronte diverso hanno protestato i disoccupati bros che hanno depositato sacchetti di rifiuti proprio davanti al Comune. Gli ex lavoratori del bacino 5, invece, hanno manifestato presso la sede dell'Asia di via Speranzella. «Chiedono di essere assunti – spiega il portavoce dei sindacati autonomi Vincenzo Guidotti – mentre l'azienda continua ad assorbire i dipendenti delle imprese private». L'Asia in realtà è subentrata ad alcuni privati e ne ha quindi ereditato i dipendenti. Una buona notizia arriva invece dal Comune: oggi De Magistris e Sodano domani inaugureranno un' isola ecologica a Barra. Altri due centri di separazione dei rifiuti saranno aperti a Pianura e a Masseria Cardone: si tratta delle isole mobili che stanno girando la città.