Rossi: «La Toscana non si tira indietro ma tutti devono fare la loro parte»

Il governatore tende la mano alla Campania e lancia l'allarme "Contrari a furbizie e scorciatoie"
28 giugno 2011 - ger.aus.
Fonte: Il Mattino

«Non ci tiriamo indietro ma tutte le istituzioni devono fare la loro parte». Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, tende di nuovo la mano a Napoli e alla Campania e si dice pronto ad accogliere i rifiuti. Al tempo stesso, però, il governatore invoca un patto fra tutte le Regioni all’insegna della solidarietà. Un chiaro messaggio a ministri e dirigenti della Lega Nord, nettamente contrari al decreto che farebbe ripartire i trasferimenti di immondizia dalla Campania al resto d’Italia. Presidente, la Regione da lei amministrata è stata una delle poche ad accettare i rifiuti di Napoli. «Infatti. Alcuni mesi fa, all’epoca di una precedente emergenza rifiuti, solo tre Regioni si impegnarono veramente: la Toscana, l’Emilia Romagna e la Puglia». Ora il problema si ripropone ma la situazione è ancora più complessa a causa di una sentenza del Tar. È favorevole all’approvazione di un decreto in Consiglio dei ministri? «Il punto è che se l’emergenza è nazionale, ed è nazionale, allora tutte le istituzioni devono fare la loro parte. Le Regioni sono state chiare: il governo ci convochi e dichiari l’emergenza nazionale». Voi siete pronti a collaborare? «Non ci siamo tirati indietro allora e non ci tiriamo indietro oggi». Ma i suoi colleghi non possono voltarsi dall’altra parte. Cos’è? Un avvertimento? «Il governo ci chiede la nostra disponibilità e noi la daremo. Ciascuna Regione, però, deve impegnarsi, senza furbizie da parte di nessuno e senza ricorrere a scorciatoie». Altrimenti non se ne farà nulla? «Ribadisco che l’assunzione di responsabilità dev’essere collettiva ed è fondamentale che si compia un passaggio di carattere istituzionale». Lei ha chiesto un impegno del governo anche su altri temi, dal federalismo alla Finanziaria. «Anche su questi nodi le Regioni hanno chiesto un incontro politico con l’esecutivo. Sulla Finanziaria non siamo stati minimamente né informati né coinvolti. Così è difficile avere rapporti istituzionali corretti e collaborativi. Quanto al federalismo, il decreto legislativo con “premi e sanzioni” per gli amministratori locali ha evidenti profili di incostituzionalità: mi riferisco all’articolo 2, che prevede la rimozione dei presidenti delle Regioni e dei responsabili degli enti locali per motivi di grave dissesto finanziario»

Powered by PhPeace 2.6.4