Diktat della Lega: i rifiuti restino al Sud Parlamentari Pdl in rivolta: via dall'aula

Oggi vertice a Roma. Nel testo anche un sito da aprire in Campania
28 giugno 2011 - Gerardo Ausiello
Fonte: Il Mattino

I parlamentari campani del Pdl sfidano la Lega e si dicono «pronti a disertare l’aula se il Consiglio dei ministri non approverà il decreto antirifiuti». La proposta choc è all’ordine del giorno della riunione tra i cinquanta deputati e senatori in programma oggi alle 14 alla Camera, a cui dovrebbe partecipare anche il presidente della Regione Stefano Caldoro che ieri ha ribadito: «La posizione della Lega è inaccettabile, il governo deve decidere e devono farlo anche i sindaci. Bisogna essere chiari e forti nelle scelte. Non è possibile che solo in Campania non si aprano le discariche». E Calderoli ieri ha rincarato la dose: «I rifiuti di Napoli? «O nel decreto c'è scritto che potranno essere portati solo nelle regioni confinanti alla Campania, in modo che restino lì, oppure quel decreto non passerà». In giornata una delegazione di campani potrebbe incontrare i capigruppo Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri. Non si escludono contatti direttamente con il premier Silvio Berlusconi. Rispetto ai continui no del Carroccio, il partito si è diviso in due anime: un gruppo di parlamentari, sulla scia della battaglia avviata dallo stesso Caldoro, è deciso ad alzare la voce presentando una mozione antileghista; ci sono poi i cosentiniani, che invece frenano e lavorano per una soluzione più diplomatica. A spingere per la linea dura sono soprattutto Vincenzo Nespoli e Mario Landolfi: «È ormai improcrastinabile un’iniziativa del Pdl campano presso i capigruppo di Camera e Senato affinché rappresentino al governo l’oggettiva difficoltà della nostra delegazione parlamentare ad assicurare la presenza in aula. A mali estremi, estremi rimedi». «Ora è il momento di agire - insiste Landolfi - La Lega deve evitare di infilarsi nel vicolo cieco dell’egoismo localistico». È d’accordo il senatore Gennaro Coronella: «Il nostro primo impegno è tutelare il territorio che rappresentiamo. La Campania deve fare la sua parte per superare la crisi ma non possiamo accettare i ricatti della Lega. Per questo sono disponibile a sostenere iniziative forti allo scopo di rafforzare Berlusconi nella trattativa con Bossi e i suoi ministri». Una presa di posizione condivisa dal presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, che ha già annunciato di volersi astenere dalle votazioni a Montecitorio per tutta la settimana. Per il deputato Pasquale Vessa «Caldoro ha ragione: il Mezzogiorno è una priorità e gli atti di prepotenza sono intollerabili. E allora ognuno di noi dev’essere pronto a mettere in campo azioni eclatanti». Il senatore Raffaele Calabrò non ha dubbi: «Stiamo vivendo un momento critico in cui bisogna riaffermare i diritti del Sud con tutti i meccanismi possibili - sottolinea - La parola d’ordine dev’essere “solidarietà”. Non chiediamo risposte alla Lega ma alla politica e siamo convinti che il presidente del Consiglio riuscirà ad ottenere questo risultato». Più cauta la sannita Nunzia De Girolamo: «Non è il momento dei ricatti, della violenza verbale o di soluzioni tampone. Con senso di responsabilità condiviso, è necessario raggiungere un accordo con la Lega». Infine il deputato Amedeo Laboccetta: «Dividersi è un errore, in questa fase occorre equilibrio. Per questo l’incontro di oggi dovrebbe tenersi nella sala Tatarella, che è stato un simbolo di moderazione». La tensione sale dunque alle stelle mentre a Roma si lavora senza sosta al decreto che dovrebbe arrivare giovedì sul tavolo del Consiglio dei ministri. È probabile che alla fine si raggiunga un compromesso: il testo potrebbe prevedere la possibilità di accordi temporanei con le Regioni per il trasferimento dell’immondizia ma anche nuovi sacrifici per la Campania come l’apertura di altre discariche o l’ampliamento dei siti già in funzione. Si parla, a tal proposito, di San Tammaro, Macchia Soprana e Chiaiano. La priorità indicata dal ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo è infatti la costruzione degli impianti, ma anche lo sprint sulla raccolta differenziata.

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