Cassonetti in fiamme È allarme
Angri. Ennesimo rogo di rifiuti davanti al vecchio ingresso del liceo scientifico "La Mura" ad Angri. Chi ha appiccato l'incendio ha agito durante le prime ore di ieri mattina, con il chiaro intento di bruciare fino all'ultimo sacchetto. Purtroppo non si tratta di un caso isolato perché la zona è stata nei mesi scorsi protagonista di diversi episodi. A lanciare l'allarme Ciro Scarpato, responsabile del Wwf: «Erano le dieci circa - racconta - quando ho visto alzarsi una colonna di fumo nero e ho avvertito i vigili del fuoco, che sono intervenuti insieme alla protezione civile per spegnere l'incendio. L'area di Fondo Messina e dintorni è stata trasformata da tempo in una discarica a cielo aperto, dove vengono costantemente sversati pneumatici, lastre di amianto, frigoriferi e scheletri di tv, che una volta bruciati emettono diossina e diventano rifiuti speciali. Così la rimozione richiede un nulla a osta specifico. Come Wwf abbiamo più volte segnalato all'amministrazione comunale la presenza di diverse discariche, ma fino a oggi nulla è cambiato». Si cerca di ripulire il centro mentre nei quartieri periferici la situazione è fuori controllo. I rischi di un'emergenza sanitaria aumentano, si usa calce spenta per disinfettare, ma appena si cerca di alzare qualche sacchetto si solleva una nube di polvere. La raccolta è bloccata da più di venti giorni e intanto si aggiungono cumuli su cumuli. I commercianti si ritrovano ad aprire bottega circondati da colonne di monnezza e un odore nauseante mentre in via Satriano la montagna di sacchetti ostruisce l'accesso alla scala che dà sulla strada principale e i più incivili scaricano imballaggi e materassi.