La caccia aperta ai «killer degli espurghi»

27 giugno 2011
Fonte: Il Mattino

Le leggi esistono, basta applicarle. Così come girano, anche d’estate, i killer diurni con le autobotti di aziende private per gli espurghi: sversano direttamente a mare liquami fognari, camion pieni di liquami dopo aver svuotato pozzi neri e vasche Imhoff in zone, spesso residenziali, prive di impianti fognari. I killer del mare esistono, basta volerli scoprire. Il sospetto che nei torrenti Irno, Picentini e Vallemonio ci siano privati che vadano a sversare illegalmente quantitativi enormi di liquami fognari che poi finiscono a mare, non è solo degli investigatori o dei tecnici del Siis che gestisce l’impianto di depurazione di Salerno. Forti di una sentenza della Corte Costituzionale (emessa il primo agosto del 2008), che di fatto ha allargato i contorni nei quali si può configurare il reato di disastro ambientale, la procura della Repubblica di Napoli chiese ed ottenne pesanti condanne per gli operai arrestati ad Anacapri nell’agosto del 2009 che sversavano liquami nello specchio d’acqua della Grotta Azzurra. Furono scoperti mentre tentavano di disfarsi di un carico di fanghi fognari appena raccolti dai pozzi neri di un ristorante di Anacapri. Quel che è certo è che le imprese pribate che smaltiscono i fanghi ed i liquami fognari debbono recarsi fuori provincia, a Caserta o Avellino, o altrove, per poter smaltire. Il che significa che c’è un oggettivo aumkento dei costi dello smaltimento. E di conseguenza potrebbe nascere la tentazione di buttare subito e tutto nei torrwenti che poi sversano a mare. Da qualche tempo proprio il Siis ha fatto richiesta alla Regione di poter attivare un impianto proprio pera smaltire questi fanghi. In tal modo si abbattebbero i costi per le aziende salernitane, si incrementerebbe il volume degli affari per il Siis e, di conseguenza, si potrebbero contrastare efficacemente i killer del con gli espurghi abusivi.

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