Diossina, allarme bambini "Uno su cinque è a rischio"
C’è l’allarme sanitario ma non i malati, per fortuna. Certo se la situazione dei rifiuti a terra degenera il tema di eventuali epidemia si concretizzerebbe. Per questo oggi alle 15 si insedierà all’ordine dei medici la task force che vedrà impegnato un dipartimento dell’Asl Napoli 1, appunto l’ordine dei medici, la rete dei medici di famiglia e l’amministrazione comunale per il controllo, la sorveglianza ambientale ed il monitoraggio epidemiologico legato all’emergenza rifiuti. Un organismo voluto dal vicesindaco Tommaso Sodano e dall’assessore Giuseppina Tommasielli. La task force non sarà sperimenrtale. È destianata a essere un organo di controllo e anche concultivo permmanete. A Palazzo San Giaocmo si sta mettendo a punto una delibera. Ben sapendo che superata l’emergenza rifiuti bisognerà affrontare quella da polveri sottili. I rifiuti dunque come stanno le cose sotto il profilo sanitario? Dati ufficiali che attestino un aumento di patologie a causa della crisi non ce ne sono. Ma un primo campanello d’allarme arriva dalla rete dei pediatri: nell’ultimo mese, da quando cioè la situazione dei rifiuti abbandonati per le strade si è aggravata, affermano i medici, si è registrato un aumento del 10-20% delle patologie respiratorie tra i bambini. E la causa, è l’allarme lanciato dagli specialisti, è da ricercarsi nei roghi di immondizia che, fortemente tossici, continuano ad essere segnalati anche in queste ore. «Da circa un anno - spiega il presidente della Federazione italiana pediatri (Fimp) Giuseppe Mele - la rete dei pediatri a Napoli ha avviato un monitoraggio per verificare l’eventuale aumento di patologie pediatriche in relazione alla questione rifiuti». Sotto i riflettori degli specialisti, vi sono innanzitutto le patologie di tipo oncologico: «Per questo tipo di patologie, così come per quelle gastrointestinali - precisa Mele - non è stato riscontrato un aumento significativo dell’incidenza rispetto al resto del territorio nazionale». I dati cambiano, invece, per quanto riguarda le malattie respiratorie: «Nell’ultimo periodo si è riscontrato - sottolinea - un aumento percentuale significativo di disturbi quali asma, tossi, faringiti e bronchiti asmatiche nei bambini, soprattutto in quelli più predisposti come, ad esempio, i bambini allergici». Un aumento dell’incidenza delle patologie respiratorie le cui causa non è, ovviamente, imputabile al freddo della stagione invernale: «La causa - avverte Mele - è da ricercarsi nei roghi di rifiuti che continuano a verificarsi e che sono molto tossici per le sostanze, come la diossina, che vengono prodotte a seguito della combustione della plastica». In realtà giova ricordfare che la città ha il poco piacevole record di essere tra le grandi aree metropolitane quella con maggiori problemi da inquinamento da polveri sottili, che vengono emesse dai motori. C’è una inchiesta aperta dalla Procura con ex amministratori indagati. Naturalmente i più piccoli sono quelli che pagano di più le conseguenze delle due emergenze. È fondamentale - consigliano i pediatri portare i bambini al mare in questo periodo. L’esposizione all’aria e all’acqua marina riduce sensibilmente gli effetti dei disturbi. I medici di famiglia, che fanno parte della task force danno altri consigli. Giacomo Milillo della Fimmg spiega che i medici di famiglia «hanno attivato sul territorio napoletano un monitoraggio in particolare su tre tipi di patologie: le malattie della pelle e quelle respiratorie, e le patologie gastrointestinali. Per il momento nella popolazione adulta non sono stati riscontrati dati epidemiologici significativi».