Irpiniambiente, nuova protesta per contratto, diritti e servizi
Sindacati e azienda sono distanti
Lavoro, diritti, servizi. Il sindacato incalza IrpiniAmbiente sulla base di tre parole d’ordine. I nodi da sciogliere per una piena operatività della società provinciale deputata alla realizzazione del ciclo integrato dei rifiuti e le dinamiche che dovranno regolamentare l’utilizzo delle sue maestranze, infatti, sono ancora diversi. Domani, presso la Prefettura di Avellino, Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fiadel si mobiliteranno in un sit in che - si legge in una nota congiunta - «avrà lo scopo di portare all’attenzione dell’opinione pubblica le problematiche del comparto ambientale, e segnatamente quelle ancora in discussione con IrpiniAmbiente». Tra le questioni nevralgiche innanzitutto il contratto di lavoro. «Anche se hanno scelto la strada dell’impegno per garantire il servizio ai cittadini, rifuggendo estreme prese di posizione e limitando alle sedi istituzionali e alle corrette relazioni sindacali il confronto con l’azienda, - scrivono le organizzazioni di categoria - i dipendenti di IrpiniAmbiente rivendicano con forza l’applicazione del contratto Federambiente in sostituzione di quello Fise». I sindacati rilevano infatti come, nel settore, - su base nazionale - il contratto Federambiente sia stato puntualmente confermato e rilanciano: «Continueremo la battaglia in tutte le forme ed in tutte le sedi». La manifestazione programmata in Prefettura dovrà servire anche ad imprimere un’accelerata sul versante dell’organizzazione del lavoro e dei servizi. Nello specifico, le organizzazioni di categoria lamentano la mancata definizione della pianta organica «attesa ormai da diversi mesi, anche per risolvere i problemi della sicurezza sul lavoro, dei mezzi e della qualità dei servizi». «Si tratta di scelte propedeutiche al raggiungimento di percentuali sempre maggiori di raccolta differenziata - aggiungono - unica strada per tenere lontane le emergenze». Per finire, le forze sociali denunciano il notevole ritardo accumulatosi sul pagamento dei canoni da parte dei comuni serviti da IrpiniAmbiente. «La questione rischia di riportare la società provinciale alle condizioni vissute dall’Asa e da Av2 Ecosistema - evidenziano - oltre a determinare disservizi, e disagi per il pagamento dei lavoratori». Il braccio di ferro continua. Le posizioni della società provinciale sono tuttavia chiare. Più volte, infatti, i suoi vertici hanno ribadito la ferma volontà di non derogare alla soluzione contrattuale Fise, parametrata però su Federambiente. Decisamente diverso, invece, l’approccio di Irpiniambiente sull’organizzazione del lavoro, con continue rassicurazioni sulla volontà di conservare mansioni e livelli delle maestranze assorbite. Del tutto condivisa, infine, la necessità di recuperare le risorse dovute dai Comuni, recentemente quantificate in 30 milioni di euro: a tal proposito, infatti, forze sociali e società provinciale si attestano su posizioni convergenti.