Il governo blinda Chiaiano, è subito protesta

Berlusconi: nessun cedimento, chi si oppone verrà perseguito. L’area della cava sarà dichiarata zona militare
31 maggio 2008 - Giuseppe Crimaldi
Fonte: Il Mattino

«Chiaiano è idonea a ospitare la discarica. Useremo la forza dello Stato e faremo ricorso all’Esercito per garantire, di giorno e di notte, la possibilità di accedere ai siti». A nove giorni dal primo Consiglio dei ministri Silvio Berlusconi torna a Napoli per ribadire le ragioni della fermezza e per lanciare un monito a chiunque intenda ostacolare la realizzazione del piano che dovrebbe consentire di superare la grave emergenza rifiuti. Nel corso della conferenza stampa tenuta in Prefettura, dove poco prima si era svolto un vertice con i ministri dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, dell’Interno Roberto Maroni e con i rappresentanti delle forze dell’ordine, il premier sottolinea più volte il concetto: la barra del timone resta ferma e punta verso gli obiettivi già prefissati. La realizzazione della discarica nella cava del poligono è uno di questi. Il premier, in sostanza, blinda Chiaiano. E nel quartiere riesplode la protesta. Per i Comitati le parole del capo del governo sono «irresponsabili». Da ieri ci sono due novità: la prima è l’impiego del genio militare, che verrà dislocato nei prossimi giorni a Chiaiano. La seconda novità è invece rappresentata dalla convinzione che vi siano tutte le condizioni previste dalla legge per realizzare il sito nell’area nord della città di Napoli. Lo Stato stavolta non arretrerà di un passo, «non consentirà a nessuno di fermarlo», dice il presidente del Consiglio, in quella che ormai è la guerra ai rifiuti. Non a caso al suo fianco siede il sottosegretario all’emergenza rifiuti Guido Bertolaso, «uno che non si fa intimidire», aggiunge Berlusconi. Il messaggio è chiarissimo ed è rivolto a «quelle minoranze - sono sempre parole del primo ministro - che troppe volte, in passato, hanno costretto lo Stato a subire il blocco di opere pubbliche necessarie». Per Chiaiano, come per gli altri nove siti individuati dal governo, nessuno riuscirà a intralciare il lavoro che è stato già predisposto. «Chiaiano sarà definita zona militare e la discarica sarà protetta - precisa Berlusconi - Coloro i quali si opporranno saranno perseguibili come autori di un reato. Dalle relazioni che abbiamo siamo sicuri della idoneità di Chiaiano». «Non è accettabile - prosegue il premier - alcun divieto di transito alle istituzioni della Repubblica. In gioco ci sono le regole minime per non passare dalla democrazia all’anarchia». Riflettori più che mai puntati su Chiaiano, dunque. Vince la linea della fermezza. Pur raccomandando ai vertici delle forze dell’ordine di mantenere un atteggiamento votato al dialogo con la popolazione, Berlusconi avrebbe comunque sottolineato la necessità di tenere una condotta ferma per il raggiungimento degli obiettivi fissati dallo Stato.

 

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