Boccalone (Tèl)

«Dalla Samte aumenti record per i beneventani»

24 giugno 2011
Fonte: Il Mattino Benevento

«L'intervento dei consiglieri comunali di Tèl sulla situazione economica dell’Asia, oltre che incisivo e tempestivo, ha il pregio di riproporre opportunamente il problema dei rapporti tra la realtà e la virtualità dell'azione amministrativa: tra la politica dei contenuti e la politica dei comunicati»: lo sostiene Nicola Boccalone per conto dell'associazione politicai Mezzogiorno Nazionale, che fa riferimento al senatore Pasquale Viespoli. L'ex consigliere ed assessore alle Finanze, del resto, è stato sempre fra i più critici sulla gestione economica dell'Asia. «Intanto sembra oltremodo opportuno segnalare - sostiene Boccalone - come il cosiddetto Piano Industriale Strategico che la Provincia di Benevento ha licenziato attraverso la Samte SpA, società in house, apra il varco ad un ulteriore innalzamento della pressione fiscale soprattutto in rapporto alla città di Benevento. L'osservazione trova spunto dalla lettura della parte che il Piano dedica alla determinazione dei costi del ciclo, con particolare riferimento a quello del personale impiegato che rappresenta una componente estremamente significativa per gli equilibri complessivi. Non sembra fuori luogo sottolineare con quale metodo si è pervenuti al numero degli addetti in rapporto alla popolazione servita, per raggiungere l'obiettivo prefissato in termini di raccolta poiché per la città di Benevento (ambito 1) il numero di 180 addetti sarebbe stato determinato "in base alle informazioni raccolte". Alla originalità di questo metodo si associa poi l'incognita delle norme che consentirebbero alla Samte di affidare direttamente all'Asia la gestione del servizio in città. Sfuggono altresì le motivazioni che dovrebbero giustificare il rapporto delle 180 unità per 62.000 abitanti, pari ad un rapporto 3/1000, a fronte di una media complessiva del territorio pari ad 1,63, come rappresentato a pagina 60 del Piano». «Con questa impostazione - prosegue Boccalone - i costi risultano non solo esorbitanti ma anche sproporzionati nel rapporto tra i due ambiti poiché si prevedono 9.860.000 per la sola città e 19.500.000 per il restante territorio provinciale con una incidenza di costo addirittura doppio tra il cittadino di Benevento con quello della provincia. Per quanto concerne le fonti di approvvigionamento finanziario per gestire l'intero ciclo, la norma di riferimento è l'art. 11 della legge 26/10 che, ad oggi, fissa al prossimo 1 gennaio 2012 il passaggio dell'intera gestione economica-finanziaria della Tarsu-Tia alle società provinciali, che agiranno sul territorio anche come soggetti preposti all'accertamento e alla riscossione della tassa. Da questa ulteriore ingiustificata ondata di aumenti di tasse la città deve essere difesa e la classe politica, a partire dai vertici di palazzo Mosti, cominci a manifestare interesse per aspetti fiscali e patrimoniali che potrebbero minare gli equilibri sociali, già estremamente fragili».

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